TUTORIAL
Dimenticate il detergente al volo e la crema spalmata in fretta e furia prima di andare a dormire. La bellezza, secondo la Corea, è tutta un’altra storia. E oggi, quella storia è diventata un fenomeno globale: si chiama K-Beauty, ed è un’industria miliardaria che non vende solo prodotti, ma un intero stile di vita. In una società dove l’aspetto è un biglietto da visita e la pelle è il primo messaggio che si comunica, la cura del viso diventa quasi un rituale sacro. Non a caso, la Corea è uno dei Paesi con il più alto consumo pro-capite di cosmetici e skincare al mondo. Ma non si tratta solo di consumismo estetico: dietro ogni flacone c’è una vera e propria filosofia.
Il celebre metodo coreano in 10 step è diventato il vangelo di milioni di beauty addict in tutto il mondo. Dalla doppia detersione con oli e schiume, al layering di tonici, essence, sieri e maschere in tessuto, fino alle creme idratanti e alla protezione solare, ogni passaggio ha uno scopo preciso: idratare, lenire, proteggere e prevenire. Niente aggressività, solo costanza e dolcezza. Ma la skincare coreana è anche innovazione pura. Ingredienti come la bava di lumaca, la centella asiatica o i fermenti probiotici sono diventati must-have anche in Occidente, dove fino a pochi anni fa sarebbero stati considerati esotici o addirittura bizzarri. Oggi, invece, brand coreani come Laneige, COSRX, Dr. Jart+, Sulwhasoo e Innisfree sono protagonisti anche sugli scaffali delle profumerie europee e americane.
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E non si tratta solo di donne. In Corea, la cura della pelle è genderless: gli uomini non solo acquistano prodotti, ma si sottopongono regolarmente a trattamenti estetici e dermatologici. Una normalità che altrove è ancora tabù. Il boom della K-Beauty non accenna a fermarsi. Merito anche dei social, dove beauty influencer e idol del K-pop mostrano routine dettagliate che diventano virali in pochi minuti. Un marketing potentissimo, sì, ma che si basa su un principio semplice: la pelle sana è più importante di qualsiasi make-up. E se all'inizio sembrava solo una moda, oggi è chiaro che la skincare coreana ha cambiato le regole del gioco. Non più solo coprire, ma curare. Non più perfezione a tutti i costi, ma luminosità naturale, elasticità e freschezza.
La skincare coreana non si limita a “trattare” la pelle: la coltiva, la coccola, la educa. È un approccio preventivo, non correttivo. L’obiettivo non è nascondere le imperfezioni, ma evitarle. E non serve aspettare i trent’anni per iniziare a prendersi cura del viso: in Corea, si comincia da adolescenti, con prodotti delicati, idratanti e protettivi.
Il cuore di questa filosofia è il famoso rituale in 10 step, che può variare da persona a persona, ma generalmente comprende:
Olio detergente (per sciogliere make-up e impurità oleose)
Detergente schiumogeno (per rimuovere i residui e pulire a fondo)
Esfoliante (chimico o fisico, 2-3 volte a settimana)
Toner (per riequilibrare il pH e preparare la pelle)
Essence (ibrido tra toner e siero, per idratare e nutrire)
Siero/Ampolla (trattamento mirato: anti-macchia, anti-age, sebo-regolatore)
Maschera in tessuto (1-2 volte a settimana)
Contorno occhi
Crema idratante
Protezione solare (step fondamentale, anche in inverno)
In questo mondo, “slow beauty” è la parola chiave: niente aggressività, niente risultati immediati, solo costanza e cura quotidiana.
Secondo dati 2024 di Statista e K-Beauty Global Insight, ecco i marchi coreani più venduti e riconosciuti a livello internazionale:
Laneige – Con la sua celebre Water Sleeping Mask e il Lip Sleeping Mask, è tra i brand più venduti al mondo;
Sulwhasoo – L’high-end del settore: prodotti a base di ginseng e medicina orientale;
Innisfree – Accessibile, sostenibile, con ingredienti provenienti dall’isola di Jeju;
Etude House – Popolarissimo tra i giovani, noto per i pack kawaii e i prezzi accessibili;
Dr. Jart+ – I prodotti della linea Cicapair sono diventati leggendari per chi ha la pelle sensibile;
COSRX – Minimalista e potente: i loro tonici e sieri a base di acido salicilico, niacinamide e bava di lumaca sono tra i più amati;
Beauty of Joseon – Ha rivoluzionato il mercato puntando su ingredienti tradizionali (come il riso fermentato e il ginseng) e un’estetica ispirata alla dinastia Joseon;
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