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IL CASO

Manuela Murgia, 30 anni di mistero: focus sulle nuove prove rivelano la verità sull'omicidio di Tuvixeddu, stasera giovedì 13 marzo su Rai 2

Annalisa Ercolani

13 Marzo 2025, 19:50

Manuela Murgia, 30 anni di mistero: focus sulle nuove prove rivelano la verità sull'omicidio di Tuvixeddu, stasera giovedì 13 marzo su Rai 2

L'omicidio di Manuela Murgia

L'omicidio di Manuela Murgia sarà analizzato stasera in tv su Rai 2 nel programma Detectives – casi risolti e irrisoltigiovedì 13 marzo alle 21.20.

I fatti

Il 5 febbraio 1995, il corpo di Manuela Murgia, una giovane di 16 anni, viene ritrovato nel canyon di Tuvixeddu, a Cagliari. La sua scomparsa, avvenuta il giorno precedente dal quartiere Is Mirrionis, era stata segnalata dalla famiglia, ma la polizia archivia il caso come suicidio, sostenendo che Manuela si sia gettata volontariamente nel dirupo. Tuttavia, fin dall’inizio, la famiglia solleva dubbi profondi: i vestiti della ragazza erano intatti, nonostante l’area fosse recintata e fangosa. Inoltre, sul corpo viene rilevato un liquido nero-fumo estraneo al luogo del ritrovamento, un dettaglio che sembra contraddire la tesi del suicidio.

Per tre decenni, i fratelli di Manuela, Elisabetta, Anna e Gioele, rifiutano la tesi del suicidio, denunciando gravi omissioni investigative. Sostengono che non sia stato condotto alcun interrogatorio ai residenti della zona militare vicino a Tuvixeddu, e che non sono stati eseguiti esami tossicologici o sessuali approfonditi durante l’autopsia. Inoltre, sullo stomaco di Manuela vengono trovate tracce di semolino, un alimento che non era stato consumato a casa, il che suggerisce che la ragazza abbia mangiato con qualcuno prima della morte.

Nel 2024, la famiglia ottiene l’accesso agli atti processuali e commissiona una consulenza medico-legale al dottor Roberto Demontis. Le analisi rivelano che le lesioni sul corpo di Manuela, tagli alla schiena e ematomi posteriori, non sono compatibili con una caduta, ma piuttosto con un impatto da investimento automobilistico. La posizione prona del corpo e l’assenza di danni facciali indicano una colluttazione precedente alla morte.

A marzo 2025, la Procura di Cagliari riapre le indagini per omicidio volontario, sulla base delle perizie di Demontis. Gli inquirenti ipotizzano che Manuela sia stata investita intenzionalmente e poi gettata nel canyon per simulare un suicidio. Elementi chiave includono le scarpe pulite nonostante il terreno fangoso, segno di un trasporto post-mortem, e le ferite da corpo contundente che non possono essere spiegate con la caduta. Inoltre, emerge la possibile connessione con l’auto blu di proprietà di un familiare dell’ex ragazzo di Manuela, all’epoca non indagato.

La Polizia Scientifica sta pianificando un sopralluogo a Tuvixeddu per cercare tracce residue, mentre la trasmissione Rai2 Detectives dedicherà una puntata al caso, coinvolgendo il ex-capo della Mobile di Cagliari, Emanuele Fattori, e il giornalista Luca Neri. Il caso solleva interrogativi sul sistema giudiziario degli anni ’90, accusato di superficialità. La famiglia Murgia chiede un riesame delle prove biologiche con tecnologie moderne, l’identificazione dell’uomo nell’auto blu, mai rintracciato, e accertamenti sulla rete di relazioni che potrebbero aver portato alla morte di Manuela. Questa nuova svolta investigativa riapre una ferita mai rimarginata, offrendo una speranza di verità e giustizia dopo tre decenni di silenzio.

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