il personaggio
Il nuovo episodio di Ulisse, il piacere della scoperta celebra Andrea Camilleri con un viaggio nella terra di Montalbano. A cento anni dalla sua nascita, Alberto Angela ha deciso di raccontare i luoghi del celebre scrittore attraverso un itinerario nell'isola protagonista dei romanzi sul commissario, reso famoso anche grazie alla serie televisiva con Luca Zingaretti.
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Nato a Porto Empedocle in Sicilia il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri ha vissuto una lunga vita coronata da una carriera senza precedenti, che spazia dal teatro alla scrittura. Figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali che partecipò alla Marcia su Roma, vantava un legame di parentela con Luigi Pirandello, cugino di primo grado di sua nonna paterna.
All'età di 10 anni, durante il periodo della guerra in Etiopia, indottrinato dal regime fascista e da una storia su un suo coetaneo immaginario al fronte in Abissinia letta sul giornaletto Il Balilla, decide di scrivere una lettera a Benito Mussolini chiedendogli di poter partire per il fronte. Il Duce rispose al giovane Camilleri, dicendogli che era troppo giovane ma che in futuro ci sarebbe stato bisogno di lui. Questo episodio diventerà fonte di ispirazione per il suo romanzo La presa di Macallè, che racconta proprio di un bambino indottrinato dal regime fascista durante la guerra in Etiopia.
Dopo un breve periodo nel Collegio Vescovile Pio X, dal quale viene espulso per aver lanciato uova contro un crocifisso, frequenta il Liceo Classico Empedocle di Agrigento, dove ottiene la maturità nel 1943 senza sostenere esami. A causa dei bombardamenti e dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, le autorità scolastiche decisero infatti di chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale.
Nel giugno dello stesso anno inizia, come ricordato dallo stesso Camilleri, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani, sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure".
Nel 1944 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia a Palermo, senza tuttavia conseguire la laurea. In quegli anni si iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1945 inizia a pubblicare racconti e poesie, arrivando tra i finalisti del Premio Saint Vincent. Nel 1949 viene ammesso all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, dove conclude gli studi nel 1952. Tra il 1945 e il 1950 pubblica racconti e poesie, alcune delle quali incluse in un'antologia curata da Giuseppe Ungaretti.
È il primo a portare in Italia Beckett, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958, per poi curarne la versione televisiva. A lui si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco, Strindberg e T.S. Eliot.
Nel 1954, nonostante il successo in un concorso per funzionari Rai, la sua assunzione viene bloccata a causa della sua appartenenza al Partito Comunista. Riesce però a entrare nell'azienda tre anni dopo, dando inizio a una lunga carriera nel mondo della televisione e della cultura.
Nel 1957 sposa Rosetta Dello Siesto, con cui ha tre figlie e quattro nipoti. Nel frattempo, si dedica all'insegnamento: dal 1958 al 1965 e dal 1968 al 1970 al Centro Sperimentale di Cinematografia, mentre dal 1977 al 1997 è titolare della cattedra di regia all’Accademia Nazionale d'Arte Drammatica. Collabora inoltre con diverse riviste specializzate e, dal 1995, con l'Almanacco letterario.
In Rai, tra la fine degli anni '50 e gli anni '60, contribuisce a numerosi sceneggiati di successo, tra cui Le avventure di Laura Storm con Lauretta Masiero e le fiction dedicate al tenente Sheridan, interpretato da Ubaldo Lay. Sua è anche la regia della miniserie La donna di quadri e de Le inchieste del commissario Maigret con Gino Cervi.
Nel 1968 dirige il teleromanzo per ragazzi Lazarillo, tratto dal romanzo Lazarillo de Tormes, con Paolo Carlini e Vittorio Guerrieri, e porta sul piccolo schermo il dramma di Jean Giraudoux La guerra di Troia non si farà.
Andrea Camilleri debutta nella narrativa nel 1978 con Il corso delle cose, pubblicato da Lalli Editore, ma il libro rimane pressoché sconosciuto. Il vero successo arriva nel 1980 con Un filo di fumo (Garzanti), ambientato nell’immaginaria Vigata, che gli vale il primo premio letterario. Seguono opere come La strage dimenticata (1984) e Il birraio di Preston (1995), che ottiene ampio consenso di pubblico.
Negli anni ’90, il fenomeno Camilleri esplode: i suoi romanzi, spesso ristampati, vendono decine di migliaia di copie. La concessione del telefono (1998) e La mossa del cavallo (1999) diventano best seller. Nei 2000 amplia il suo repertorio con favole, romanzi storici e gialli, ottenendo premi e riconoscimenti internazionali. Il suo ultimo libro, Km 123, esce nel 2019, pochi mesi prima della sua scomparsa.
Nel 1994 Andrea Camilleri pubblica La forma dell’acqua, introducendo il commissario Montalbano, destinato a diventare uno dei personaggi più celebri del giallo italiano. Il nome è un omaggio a Manuel Vázquez Montalbán, creatore dell’investigatore Pepe Carvalho.
Nel 2006, prevedendo il futuro della sua saga, Camilleri scrive l’ultimo libro di Montalbano e lo consegna a Sellerio, chiedendo che venga pubblicato postumo.
L’influenza di Montalbano si estende anche al mondo dei fumetti: nel 2013 Topolino dedica al commissario una parodia, Topolino e la promessa del gatto, con il personaggio di Salvo Topalbano, disegnato con la supervisione dello stesso Camilleri.
Dai romanzi è stata tratta la fortunata serie Il commissario Montalbano, dove il protagonista ideato da Camilleri era interpretato da Luca Zingarini, allievo dello scrittore all'Accademia nazionale d'arte drammatica.
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