LA VICENDA
Carlo Conti
La musica è finita, gli amici se ne vanno e Sanremo torna il prossimo anno.
Carlo Conti durante l'ultima conferenza stampa ha dichiarato: "Spero di aver fatto un buon lavoro, i risultati mi fanno sorridere, il problema è per chi dovrà farlo il prossimo anno. Ah, già, sono io". Quello che è certo è che sarà il direttore artistico dell'edizione 2026, ma per la conduzione bisogna aspettare.
Sui social Carlo Conti ha pubblicato un post dell'ultima serata con Olly e Lucio Corsi sul palco e come sempre non mancano i commenti negativi: "Un festival che rispecchia un paese in totale declino. Un direttore artistico ansioso, saccente, irritante. Non ci siamo goduti un solo istante. Caro Carlo sei stato il peggiore della storia", "Carlo fallo per l’Italia intera: l’anno prossimo resta a casa!", "Ti prego Carlo, non farlo mai più, hai distrutto tutto quello di buono costruito con tanta fatica. Quest’anno hai usufruito del lavoro passato, il prossimo anno non sarà così, lascia spazio ai giovani, ti prego!", "Sei stato un peso enorme per questo festival; hai trattato male chiunque: Lamborghini, Corsi, o chi semplicemente voleva fare dei ringraziamenti. Maleducato non con le parole ma con i gesti".
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Insomma, facendo un riassunto emerge la fretta nella conduzione e la mancanza di empatia, ma ovviamente c'è anche chi non è d'accordo e scrive: "Congratulazioni Carlo, quando ci sei tu il festival diventa regale, un festival della bellezza ed eleganza. Vogliamo te anche il prossimo anno. Sei sempre il mio preferito", "A voi signori che piaceva il ballo del Qua Qua, non vi resta che criticare", "Grazie Carlo ci hai fatto divertire! Hai reso queste sere serene, spensierate, ci hai trasmesso tranquillità, amicizia, famiglia e condivisione".
Il conduttore durante al conferenza ha spiegato le sue scelte e ha dichiarato: "Per me il festival è baudiano, perché Baudo ci ha insegnato a farlo in questo modo, con le sue contraddizioni, con le giurie, con le polemiche. L'ho sempre fatto così, anche nel 2015 e 2016. E' una messa cantata dove si possono inserire delle volte la chitarra elettrica, o l'organo, però è un meraviglioso rito collettivo e ci ha insegnato Pippo Baudo a farlo e io spero che questo sia stato un festival baudiano nel miglior senso della parola, dove c'è della buona musica soprattutto. Spero che almeno un po' delle canzoni di questi festival possano restare nel tempo, allora sì che abbiamo vinto".
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