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Ci sarà Angelina Mango al 75° Festival di Sanremo, stasera in tv martedì 11 febbraio su Rai 1? Ecco come sta la cantante e il consiglio del filosofo Heidegger

Esistenza inautentica e autentica, come chiave di lettura per affrontare il problema della salute mentale tra i giovanissimi

Annalisa Ercolani

11 Febbraio 2025, 12:48

Ci sarà Angelina Mango al 75° Festival di Sanremo, stasera in tv martedì 11 febbraio su Rai 1? Ecco come sta la cantante e il consiglio del filosofo Heidegger

Angelina Mango

A Storie Italiane oggi in tv su Rai 1, martedì 11 febbraio si parla della vicenda Angelina Mango. Ci sarà? La cantante, classe 2001 e figlia di Mango, con La Noia ha vinto la scorsa edizione del Festival di Sanremo e come da tradizione dovrebbe salire sul palco dell'Ariston per far riascoltare il grande successo.

Forse non sarà così, considerando il momento difficile che Angelina sta passando e sui social pubblica una sua lettera che recita: "In questo periodo in cui esisto un po' di meno pubblicamente, mi sono accorta che esisto davvero anche nella realtà. Sono viva ed è una bella scoperta". Posta anche la foto del libro che sta leggendo, Io non ho paura di Niccolò Ammaniti, nel quale forse cerca risposte. Sotto, non mancano commenti di affetto, pieni di cuori rossi, anche da parte di Lorella Cuccarini, sua coach ad Amici e i fan scrivono: "Ci manchi. Noi ti aspettiamo ma fai con tutta calma", "Forza Angelina, la luce più bella è proprio dentro di te! E tu solo tu puoi farla ritornare più forte di prima! Forza", "Ti auguro tutto il meglio possibile". 

 

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La giovane cantante quindi da un po' di tempo ha deciso di allontanarsi dal lavoro per dedicarsi a se stessa. Carlo Conti infatti durante la conferenza stampa di Sanremo, ha spiegato di non averla ancora chiamata perché "ho letto che ha avuto un momento di riflessione personale. Potrebbe anche essere una sorpresa dei prossimi giorni ma non c'è una regola sul vincitore dello scorso anno". Anche Gerry Scotti, co-conduttore della prima serata dell'imminente 75° Festival di Sanremo, ha detto la sua: "Se uno vuole prendersi un pausa di riflessione, sicuramente non viene a Sanremo, questo è chiaro".

Anche Sangiovanni, cantante uscito da Amici, dopo la kermesse musicale ha dichiarato: "Non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo". Durante un'altra intervista ha raccontato: "Ho fatto fatica ad andare in studio e a dedicarmi alla musica durante questo periodo, anzi avevo bisogno di starci lontano. Poi a fine agosto sono andato in studio ed è stato davvero bello. Senza pressioni, solo per il puro piacere di fare musica. Erano anni che non mi accadeva questo". 

A fare il punto della situazione è stato Venditti, che ha fatto un'analisi di cosa è cambiato rispetto al passato: "Tengo molto a questi giovani perché per loro adesso è tutto più difficile: noi avevamo un percorso artistico da fare senza fretta. Loro anche se sono forti come Fedez, LauroElodie hanno paura di scomparire nel giro di un mese. L'anno scorso mi ha colpito molto la vicenda di Sangiovanni e ultimamente anche quella di Angelina Mango. Bisogna proteggerli: il successo fra euforia, alti e bassi, può provocare danni seri. Tendenze suicide, per esempio. Lo so perché ci sono passato, e mi accorgo subito se uno sta male. La parola magica che aiuta davvero è solo una: amicizia".

Ma cosa sta succedendo? Qual è il principale problema che contagia i giovanissimi? A mio avviso, la presenza dei social, aspetto che prima non c'era, poichè questi portano a creare una vita virtuale e apparente, parallela a quella reale. Vivere nella prima è molto più semplice: sei in una bolla, tutto ti sembra bello, performante e colorato. Niente ti può scalfire, poichè non scendi mai nel campo della vita reale, concreta, fatta di strette di mano, sguardi, abbracci e discussioni.

Fino a qua sembra infatti più conveniente la vita apparente, per questo viene scelta dalla maggior parte delle persone, ma poi cosa accade? Questa bolla può, o bucarsi da un momento all'altro e scaraventarti nel mondo reale, o può diventare tanto spessa, da isolarti e farti credere che vivere lì dentro sia veramente la vita reale, creandoti una confusione mentale, che ti porta a chiederti: "Dove sono io? Dove vivo, dove esisto?". Prima di creare contenuti social, bisognerebbe viverli al massimo e poi domandarci: "Sono in grado di sdoppiare un'esperienza? Ho compreso la differenza tra queste due vite?". 

Queste due vite teorizzate così velocemente con semplici esempi, sono invece state spiegate approfonditamente dal buon filosofo Heidegger, che già a suo tempo, anche se non c'erano i social ovviamente, parlava di due tipi di esistenze, quella inautentica e quella autentica. La prima è impersonale, non c'è l'io in prima fila, ma anzi questo si confonde con il tutto. Qui si sostituisce il dire, il parlare, il dialogare, con il sentito dire, il vociferare e quindi con l'ascolto inautentico.

I social se usati male, credo che rappresentano un vero e proprio amplificatore a questa prima esistenza, che Heidegger non condanna, poichè di fatto è l'esistenza umana, o meglio la strada più facile da percorrere, ma alla fine la più pericolosa, poichè trasforma l'uomo in un ente tra gli enti, una cosa tra le cose. Tutto questo porta all'angoscia, alla ricerca del senso della vita e quindi alla possibilità di un'esistenza autenica.

Questa emerge con la consapevolezza che nella vita di autentico c'è la morte, quell'elemento ineludibileHeidegger afferma che l'unico modo per spezzare l'inautenticità della vita è anticipare la morte e attenzione, ciò non significa uccidersi, ma vivere sempre tenendo conto che la caratteristica dell'uomo è la finitudine. Credo che questa riflessione, riesce a spiegare le parole presenti nella lettera di Angelina Mango: "In questo periodo in cui esisto un po' di meno pubblicamente, mi sono accorta che esisto davvero anche nella realtà". 

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