Perugia
Alessandra Sartore, assessore a Politiche finanziarie e Bilancio A
Con 20 voti favorevoli e 5 contrari il Consiglio comunale di Perugia ha approvato il bilancio di previsione 2026-2028 del Comune di Perugia, al termine di un dibattito durato oltre quattro ore. Una manovra che vale complessivamente circa 394 milioni di euro e che, come ha sottolineato l’assessora al Bilancio Alessandra Sartore, “conferma un’impostazione rigorosa e prudente, senza alcun incremento della pressione fiscale e con la salvaguardia dei servizi essenziali”.
Nella sua relazione Sartore ha evidenziato come il bilancio sia coerente con il Dup e con gli equilibri di legge: per il 2026 sono previste spese correnti per 224,7 milioni e investimenti per 44,7 milioni. “In un contesto di forte crescita dei costi di beni, servizi e personale - ha spiegato - la scelta è stata quella della responsabilità, per tutelare i cittadini e la capacità di spesa delle famiglie”. Confermate tutte le aliquote dei tributi comunali, dall’Imu all’addizionale Irpef, mentre sulla Tari l’amministrazione ha annunciato una revisione del regolamento per ampliare le fasce Isee di accesso alle agevolazioni.
Ampio spazio agli investimenti: dal piano triennale delle opere pubbliche emergono interventi su viabilità, scuole, ambiente e cultura, con risorse rilevanti per la riqualificazione delle strade, il recupero del teatro Turreno, l’edilizia scolastica e l’agenda urbana. Prosegue anche la riduzione del debito comunale, con un indebitamento giudicato “pienamente sostenibile”. L’assenza per motivi di salute della sindaca Vittoria Ferdinandi non ha impedito il suo intervento politico, letto in aula dalla presidente Ranfa: “Il bilancio non è un atto tecnico ma profondamente politico. Tracciamo una direzione chiara per Perugia: coesione sociale, cura degli spazi pubblici, attenzione alle fragilità e sguardo al futuro”.
Critica l’opposizione. Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha riconosciuto il metodo dialogante dell’assessora ma ha contestato l’assenza di una visione di sviluppo, mentre Edoardo Gentili (FI) ha parlato di bilancio “con conti in ordine ma dipendente da entrate variabili”, sollevando dubbi su sociale, manutenzioni stradali e cultura. Più severo Nilo Arcudi (Perugia Civica), secondo cui si tratta di “ordinaria amministrazione senza segnali di cambiamento”.
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