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cronaca

Delitto Hekuran, la lite tra i gruppi è iniziata da una battuta sul calcio

La discussione sarebbe nata da una presa in giro sulla squadra del Marocco seguita da un paio di offese in arabo. Oggi i funerali a Fabriano

Francesca Marruco

25 Ottobre 2025, 08:51

Omicidio Perugia, Hekuran Cumani ucciso mentre difendeva il fratello: indagati tre giovani per i coltelli e un buttafuori. Caccia al killer

Una battuta sul calcio, un “forza Marocco” detto a presa in giro, un’offesa pronunciata in arabo probabilmente pensando di non essere capiti, un’altra di rimando e la miccia si è accesa. E’ incredibile pensare che un ragazzo di 23 anni sia stato ammazzato da una lite nata per questo. E assurdo. Oltre che inaccettabile. Eppure, se si prendono per buone le testimonianze dei presenti, è proprio così che sarebbe iniziata quella discussione che poi è degenerata nell’assassinio di Hekuran Cumani, nel parcheggio del Dipartimento di Matematica. Gli addetti ai lavori li chiamano futili motivi, ma questi sembrano battere ogni sfumatura di futilità. Del resto non ci sarebbero elementi per pensare il contrario: se infatti non ci sono riprese del parcheggio e del momento dell’aggressione mortale, ce ne sono alcune che hanno immortalato i due gruppi - i marchigiani amici della vittima e i perugini indagati - in diversi momenti all’interno del locale. In un frangente si ignorano, a riprova del fatto che non si erano mai conosciuti - mentre poi li si vede giocare insieme al punchball.

E allora, mentre gli inquirenti - le indagini della mobile sono coordinate dalla pm Gemma Miliani - proseguono con gli accertamenti per mettere in sicurezza l’inchiesta e arrivare a un arresto, è impossibile non interrogarsi su come sia possibile. Come sia possibile morire per una battuta sul calcio. Ma purtroppo la risposta la vediamo nello storico dei coinvolti nell’indagine. Il 18enne - a cui non è contestato l’omicidio - ha tutt’ora l’obbligo di presentazione alla pg per avere aggredito, insieme a un complice - con spray urticante e roncola - i buttafuori dell’Urban a maggio: non li avevano fatti entrare nel locale. Ha avuto diversi procedimenti ai Minori con relativi percorsi di messa alla prova: tre anni fa, mentre alcuni amici del suo gruppo violentavano una ragazza incosciente, lui le aveva rubato la borsetta.

Il discorso non cambia per il 21enne a cui la procura contesta l’omicidio: risse facili in giro per i locali. Pronti a menar le mani, o peggio a estrarre quel coltello, che purtroppo, non manca mai. Come è successo anche stavolta. Ma a differenza delle precedenti, un ragazzo poco più che ventenne è morto in pochi minuti per una coltellata, le cui caratteristiche (ha trafitto cuore e polmoni) la rendono letale anche nelle intenzioni. Intanto a Fabriano è il giorno del lutto. Ieri la salma di Hekuran è tornata a casa, nelle Marche. Alle 15 di oggi l’ultimo saluto nella cattedrale di San Venanzio.

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