Cronaca
Hekuran Cumani
Per l’indagine sull’omicidio di Hekuran Cumani saranno decisivi gli esiti degli accertamenti scientifici che le esperte di genetica inizieranno giovedì sui reperti sequestrati agli indagati.
In particolar modo su quelli sequestrati al 21enne di origine magrebina, residente a Ponte San Giovanni, indagato per omicidio volontario aggravato. Più nello specifico, è sui suoi pantaloni della tuta - che indossava la notte in cui il 23enne è stato ucciso nel parcheggio di Dipartimento di Matematica - che si concentrano le attenzioni degli investigatori. E’ evidente che vogliono capire se ci sia o meno sangue della vittima.
Secondo gli inquirenti infatti - l’inchiesta è coordinata dal pm Gemma Miliani - il 21enne avrebbe colpito Hekuran dopo aver prima ferito a una gamba il fratello minore della vittima, Samuele. Che lui avesse qualche tipo di responsabilità nell’omicidio di Hekuran qualche amico della vittima lo aveva ipotizzato anche prima che il giovane - visto da più testimoni con un coltello sulla scena del delitto - venisse iscritto nel registro degli indagati, prima con l’accusa di porto di oggetti atti a offendere e poi anche per omicidio. Alcuni di loro infatti si erano resi conto che, mentre venerdì sera aveva pubblicato foto e video della serata al 100dieci, dopo l’omicidio e prima della sua iscrizione nel registro degli indagati, non solo erano scomparse quelle immagini, ma aveva cancellato anche tutte le altre che aveva nel suo profilo Instagram e aveva anche cambiato il suo nome. Un comportamento questo, che ovviamente di per sé non prova nulla, ma sommato al resto potrebbe avere un significato preciso. Sempre che il 21enne non abbia voluto togliere qualunque sua immagine per evitare di essere riconosciuto dagli amici della vittima che potrebbero essere in cerca di vendetta.
Intanto ieri pomeriggio è stato il momento del dolore. La famiglia Cumani, tantissimi parenti e tantissimi amici sono arrivati a Perugia, all’obitorio dell’ospedale infatti è stata allestita una camera ardente con la salma del 23enne ucciso non appena la procura ha concesso il nulla osta per la restituzione. Lo aveva annunciato ieri mattina il fratello Samuele, che ha visto Hekuran morirgli tra le braccia, spiegando che, dopo la camera ardente di ieri, i funerali sono fissati per domani pomeriggio a Fabriano. Nel frattempo proseguono gli accertamenti degli agenti della squadra mobile di Maria Assunta Ghizzoni che stanno setacciando ogni possibile spunto investigativo per trovare quanti più elementi possibile in un’inchiesta che ancora - stante l’assenza di testimonianze del momento dell’omicidio, nessuno infatti avrebbe visto chi ha colpito a morte Hekuran - non ha le fondamenta necessarie per portare a una qualche misura cautelare. Potrebbe essere solo questione di tempo.
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