“Andavano in giro per attaccare briga dentro il locale anche con chi non aveva niente a che fare con loro, li ho visti più volte farlo nella serata al 100dieci”. A parlare è una delle ragazze che l’altra sera era al Venerdì universitario del locale che di giorno funziona come mensa per gli studenti e in cui, la sera, ci sono momenti di ritrovo e che è sicura di aver capito chi sia il gruppo che ha aggredito Hekuran e i suoi amici. Si tratterebbe di un gruppetto di giovani italiani di seconda generazione, conosciuti tra il popolo della notte per comportamenti provocatori e minacciosi.
Lo conferma anche un altro giovane che racconta di “avere conosciuto Hekuran e i suoi amici durante la serata” e di avere poi “assistito alla prima rissa nel parcheggio, che inizialmente sembrava risolta” e che invece poi si è trasformata in tragedia. Lo racconta lui stesso spiegando che si era “allontanato perché sembrava tutto risolto” e poi è “tornato indietro perché ha sentito delle urla terribili e chiedere aiuto”.
Alla Tgr dell’Umbria, un ragazzo ha spiegato che “erano una ventina a picchiarsi nel parcheggio. È stata questione di attimi, poi qualcuno è arrivato piangendo gridando che un ragazzo era stato accoltellato e che si doveva chiamare un’ambulanza”. Purtroppo però, all’arrivo degli operatori sanitari, per il 23enne non c’era già più niente da fare.
Secondo quanto è stato possibile verificare infatti, la prima discussione, tra Hekuran e i suoi amici e l’altro gruppo di ragazzi, si sarebbe verificata non appena chiuso il locale attorno alle 4 di mattina. Gli agenti della vigilanza privata sono intervenuti e hanno riportato la situazione alla calma. Ma era solo un momento di calma apparente: poco dopo infatti è arrivato qualcuno armato di coltello e la situazione è degenerata in una rissa finita in tragedia con l’omicidio di Hekuran.
In alcune pagine social, diverse ragazze che hanno partecipato alla serata al 100dieci hanno lamentato un “clima poco sereno”. “Io e la mia amica - scrive infatti una giovane su una pagina Instagram - siamo state lì ieri sera. Sinceramente ci siamo sentite così a disagio che siamo andate via dopo neanche due ore. Spero vivamente in maggiori controlli perché la situazione era proprio invivibile”. Un altro ragazzo, anche lui universitario, lamenta invece che i controlli sarebbero carenti. Restano recriminazioni, lamentele, paure e in quel parcheggio, dove ogni fine serata si trasferiscono i tantissimi studenti che poco prima erano nel locale, pure tantissime bottiglie di alcolici. Un tappeto di bicchieri che raccontano serate di eccessi.
