Todi
Da oggi la maestra del nido privato di Todi, indagata per maltrattamenti nei confronti dei bambini e regolarmente in servizio fino a venerdì, anche dopo aver ricevuto l’informazione di garanzia dalla procura di Spoleto, non sarà più in classe. Nessuna comunicazione esplicita è stata inviata nel merito dell’inchiesta ai genitori dei bambini, ma sabato mattina hanno ricevuto una email contenente la pianta organica dell’asilo, dalla quale il dato si evince facilmente. C’è chi ovviamente si attendeva una spiegazione diversa. O almeno una spiegazione, un confronto. Che al momento non è stato annunciato. Nonostante le notifiche vadano avanti da una settimana e tutti quelli che dovevano sapere, sapevano. I genitori dei bambini che ancora vanno al nido dunque - almeno quelli che non hanno deciso di trasferire i figli altrove dopo aver appreso dell’inchiesta, in diversi lo avevano fatto già in precedenza - sanno per deduzione che la maestra indagata da oggi non ci sarà. Nella stessa nota viene inoltre comunicata la sostituzione di un’altra insegnante che si era recentemente licenziata, almeno apparentemente, per motivi personali.
La coordinatrice didattica della cooperativa che gestisce l’asilo nido, ha fatto sapere al Corriere dell’Umbria, che ha cercato di raggiungerla telefonicamente, di non voler rilasciare alcuna dichiarazione. Intanto, nel caso delle maestre del nido indagate per maltrattamenti su alcuni piccoli ospiti, le difese delle due donne - seguite dai legali Simoni e Pepperosa - si preparano a controbattere punto per punto, su ogni contestazione mossa. La procura contesta loro, tra le altre cose, di avere “strattonato” i bimbi o di averli “lasciati per punizione, legati al passeggino, faccia al muro, nonostante piangessero”, di averne fatto cadere uno dallo scivolo perché tirato via con violenza, di aver lasciato i piccoli a dormire soli in bagno o in terrazza e di non avergli cambiato i pannolini. Alcuni di loro, tra l’altro, a casa avrebbero replicato il comportamento delle insegnanti. Da qualche giorno i genitori dei bambini coinvolti si stanno confrontando e stanno decidendo se procedere singolarmente o collettivamente. I carabinieri della compagnia di Todi, alla guida del capitano Giovanni De Liso, hanno infatti notificato l’avviso di conclusione indagini a tutte le parti offese (circa 23 famiglie) che potrebbero anche aumentare.
Intanto, sul caso è intervenuto il Pd di Todi. In una nota la segretaria comunale, Tiziana Qama, scrive: “Abbiamo appreso – insieme a tutti i cittadini tuderti – la notizia della conclusione delle indagini dalla stampa. Pur trattandosi al momento di contestazioni che dovranno essere valutate nelle sedi competenti, la vicenda suscita forte preoccupazione in tutta la comunità. In attesa dell’esito del procedimento avviato, su cui non possiamo che dichiarare la nostra fiducia nelle autorità preposte, dal punto di vista politico e istituzionale ci preme però ricordare che, in quanto struttura privata convenzionata, l’asilo nido in questione riceve contributi pubblici e, proprio per questo, l’amministrazione comunale ha il compito di vigilare sul rispetto degli standard previsti dalla convenzione: requisiti organizzativi e qualitativi, idoneità degli spazi, numero e qualifiche del personale, sicurezza e benessere delle bambine e dei bambini. Alla luce di ciò riteniamo necessario che l’amministrazione comunale chiarisca se negli anni educativi 2023-2024, 2024-2025 e 2025-2026 (in corso) siano stati effettivamente svolti i controlli previsti, con quale periodicità e con quali esiti. Se, nel corso delle verifiche, siano mai emerse criticità e quali strumenti di monitoraggio siano stati messi in campo per garantire la qualità del servizio, la sicurezza dei piccoli utenti e la serenità delle famiglie”.
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