Todi
L'inchiesta è stata portata avanti dai carabinieri
Strattonati dai polsi per essere messi a sedere sulle seggioline. Sollevati bruscamente da terra. Lasciati “per punizione, legati dentro i passeggini per lungo tempo” nonostante piangessero, volutamente “girati verso il muro o i termosifoni per impedirgli di vedere gli altri bambini”.
Sono solo alcuni degli episodi di cui sono accusate due maestre di un asilo nido privato di Todi, che nei giorni scorsi sono state raggiunte da un avviso di conclusione indagini (valido anche come notizia di garanzia) con l’accusa di maltrattamenti, emesso dalla procura della Repubblica di Spoleto. Le due donne, una ha lasciato il posto di lavoro mesi fa, mentre l’altra risulta ancora regolarmente in servizio, sono anche accusate di aver “lasciato i bambini a dormire da soli nel passeggino, senza vigilanza, nel bagno o nel terrazzo”.
In un’occasione una delle due maestre ha “sbattuto lo zainetto sulla testa di un bambino per dimostrare che poteva fare del male ad altri e poi lo strattonava per farlo scendere dallo scivolo, tanto da farlo cadere in terra”. La stessa donna, in un altro momento, “sollevava di peso un bambino e lo scaraventava con impeto nel lettino alle sue spalle”. Sempre lei, “mentre si trovava in bagno con una bambina, pur avendo a disposizione water con riduttori, la afferrava con forza per le braccia e la faceva sedere su un water senza riduttore, tanto che la bambina faceva fatica a sostenersi con le braccia e le mani per non cadere all’interno del water”.
In più occasioni inoltre “alzava il tono della voce con i bambini e li minacciava di lasciarli legati sul passeggino tutto il giorno”. Alle due insegnanti viene anche contestato di non aver cambiato i pannolini sporchi ai bambini e di avere “tirato del cibo addosso a una bambina”. Dicevano che così i genitori che le avrebbero cambiato i vestiti, che portava da alcuni giorni.
Le due maestre infatti - che adesso, come previsto per legge, avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogate o depositare memorie difensive - sono state a lungo riprese dalle telecamere piazzate dai carabinieri di Todi. Erano stati i militari alla guida del comandante Giovanni De Liso a prendere la denuncia dei genitori di un bambino in cui si segnalavano comportamenti non consoni delle insegnanti. I reati che vengono contestati in concorso alle insegnanti - anche se dal capo di imputazione una delle due sembra aver avuto un ruolo preminente - sono relativi all’anno 2023 e si sarebbero protratti fino al giugno del 2024.
Negli ultimi giorni, su delega del procuratore di Spoleto, Claudio Cicchella, i militari della compagnia di Todi, hanno notificato l’avviso di chiusura indagini non solo alle due indagate e a chi aveva denunciato, ma anche ai genitori di tutti gli altri bambini, che potenzialmente potrebbero essere stati oggetto di angherie da parte delle due insegnanti. Si tratta in tutto di una ventina di famiglie, molte delle quali completamente all’oscuro di quanto accaduto e adesso profondamente preoccupate che anche i loro bimbi (alcune delle contestazioni sembrano essere frutto di un comportamento generalizzato) possano essere stati maltrattati. Oltre ai quattro identificati già in fase di indagine. Non appena ricevuti gli atti, alcuni dei genitori hanno già deciso di ritirare i propri figli dal nido, gestito da una cooperativa che ha diverse scuole anche a Perugia. Cooperativa che, a quanto si apprendere, al momento non avrebbe adottato alcuna misura nei confronti della maestra indagata e almeno fino a venerdì ancora in servizio.
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