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PERUGIA

Oltre 40 sim card nel monolocale di Andrea Prospero: denunce per truffe e furti d'identità in mezza Italia

Francesca Marruco

24 Settembre 2025, 14:33

Oltre 40 sim card nel monolocale di Andrea Prospero: denunce per truffe e furti d'identità in mezza Italia

Delle 46 sim card rinvenute nel monolocale in cui Andrea Prospero venne ritrovato senza vita il 29 gennaio scorso in via del Prospetto in centro a Perugia, alcune risultano intestate a persone che, in giro per mezza Italia, hanno denunciato di essere state vittime di truffa. C’è ad esempio, un 55enne di Cagliari che ha denunciato, dopo essere stato denunciato per accesso abusivo a sistema informatico - reato non commesso da lui, ma indagato in quanto titolare, a sua insaputa, di una sim card usata per commettere truffe - di essere stato vittima di furto di identità.

Risultava infatti intestata a lui una delle 46 schede telefoniche rinvenute nel monolocale in cui Andrea Prospero si è suicidato ingerendo ossicodone e xanax, usate per commettere truffe. Come quella in cui era caduta una donna residente al nord che ha raccontato di aver ricevuto un messaggio che sembrava inviato da Poste Italiane in cui la si invitava a sostituire le credenziali di accesso alla sua Poste Pay. La donna era stata poi contattata da un numero telefonico che, per l’appunto, risultava intestato all’uomo di Cagliari, ignaro prestanome di sim card usate per fini illeciti, nel corso della quale, una voce maschile la invitava a fornire il suo codice fiscale per poter ancora usufruire della sua Poste Pay. La donna poi aveva tentato di accedere nuovamente alla sua App di controllo della carta, ma non ci era più riuscita e solo dopo aveva saputo che in quel frangente, qualcuno aveva disposto un trasferimento di 300 euro con un’operazione di Money Transfer.

Questa è solo una delle diverse denunce presentate in mezza Italia riconducibili ai nomi utilizzati per le sim card, trovate nel monolocale di via del Prospetto. Secondo gli inquirenti, non solo Emiliano Volpe, che il 23 ottobre prossimo comparirà in udienza per cercare di portare a casa un patteggiamento a due anni e mezzo (sostituiti con i lavori di pubblica utilità) per istigazione al suicidio, ma anche il 18enne di Afragola (che ha venduto ossicodone e xanax a Prospero) e lo stesso Prospero, sarebbero in qualche modo coinvolti.

A questo proposito, l’avvocato Francesco Mangano, che assiste la famiglia di Andrea, dichiara: “L’indagine sulle truffe via web va avanti da tempo, nessuna novità. La polizia ha monitorato diversi gruppi Telegram per individuare eventuali soggetti coinvolti in operazioni illecite. Non ci risultano fondi o wallet riconducibili ad Andrea Prospero, eccetto l'interazione in rete per l'acquisto dei farmaci. Auspichiamo che le indagini possano dare un volto e un nome a soggetti ancora da identificare”.

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