Cronaca
Potenziato il personale delle carceri dell'Umbria
“Per la prima volta, da quando c’è stato l’accorpamento del provveditorato dell’Umbria con quello della Toscana, avremo un contingente di agenti nostro, esclusivamente destinato all’Umbria. Non saremo quindi costretti a subire le decisioni della Toscana, che prima ha sempre pensato alle sue strutture carcerarie. Abbiamo ricevuto rassicurazioni in tal senso all’incontro che c’è stato al Dap”. Ad annunciarlo, con una comunicazione inviata anche a tutti gli iscritti della polizia penitenziaria del Sappe è il segretario generale dell’Umbria del sindacato di polizia, Fabrizio Bonino che saluta questa “vittoria” con un “ulteriore passo verso la liberazione dal provveditorato della Toscana”.
E’ di lunedì infatti la notizia che nuovo provveditorato Umbria Marche diventerà realtà nel giro di poco tempo. Una notizia attesa da anni, per cui, i sindacati della polizia penitenziaria si sono spesi in prima persona, portando avanti battaglie lunghe ed estenuanti e spesso anche molto scomode. E proprio in vista dell’imminente istituzione del provveditorato Umbria Marche c’è stata questa inedita apertura. “Negli anni scorsi - spiega Bonino - il contingente umbro era sempre stato deciso dalla Toscana. Non era stata una decisione adottata a monte al Dap, come invece, finalmente accadrà adesso”. Secondo quanto si apprende, il contingente attualmente destinato a Umbria e Toscana dovrebbe arrivare a poco meno di 130 agenti, non è ancora chiaro come avverrà la nuova suddivisione. Quel che invece è certo, è che, dei 2.700 iniziali nuovi agenti previsti, ne mancheranno almeno 700: in tanti infatti hanno rinunciato.
“Il problema vero - aggiunge Bonino - è proprio che questo lavoro non si vuol più fare. Con queste premesse è difficile, non voglio dire impossibile, pensare di risolvere i problemi di carenza di organico”. Che in Umbria è del 19,5 per cento. “Anche con i nuovi arrivi - spiega - non si arriverà al saldo positivo, perché molti colleghi andranno in pensione, ma certamente la carenza verrà almeno ridotta”. Ma è soprattutto nella nuova gestione, che tornerà ad essere autonoma, che Bonino e le altre sigle dei sindacati, ripongono le maggiori speranze: “Certo nessuno ha la bacchetta magica e ci vorranno anni per rimettere a posto tutte le storture che si sono create nel periodo della gestione toscana, ma sono convinto che si potrà fare molto e bene”. Al nuovo provveditorato, che a breve tornerà a essere realtà, sono previsti anche 24 agenti in pianta organica.
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