PERUGIA
Porta il figlio di 8 anni a iscriversi alla scuola calcio ma gli viene negato. Il motivo? Il fratello maggiore, di 12 anni, che ha deciso di cambiare società. E' quanto segnalato da una madre che, sul proprio profilo Facebook, ha condiviso un lungo post sfogandosi in merito a quella che sarebbe stata la scelta della scuola calcio. "Dopo che ho colto che davvero non stavano scherzando e che davvero lo stavano escludendo dalla squadra, ho chiesto le motivazioni così serie e gravi da far decidere ad una società sportiva di escludere un bambino 2016".
Secondo quanto raccontato dalla madre, il figlio di 8 anni frequenta la scuola calcio da quando ne ha 5, mentre la famiglia - per via dei fratelli maggiori - ha rapporti con la società "da circa 7 anni". Come anticipato, alla base della decisione della società - secondo quanto scrive il genitore - il fatto che "nell'annata 2013, di cui fa parte il fratello maggiore, quest'anno se ne sono andati 6 ragazzi. Due sono rientrati nelle società che frequentavano precedentemente, altri 4 hanno optato per un'altra società. Mio figlio 12enne ha deciso di seguire i suoi amici e di spostarsi anche lui in altra società. La società non ha gradito ed ha deciso di fare rivalsa sul fratello di 8 anni del traditore".
Il dirigente avrebbe quindi "mandato comunicazione ufficiale alla segreteria che, qualora ci fossimo presentati, avrebbero dovuto negarci l’iscrizione. E così è stato ieri pomeriggio" ha scritto la mamma nel post datato giovedì 28 agosto. "Mi hanno accusata di tradimento - continua la madre - di un importante danno procurato alla società (che in casa abbia Totti e non me ne sia accorta ?!?), di avere in famiglia qualcuno che aveva fatto perfino sapere che avrebbe cambiato società e che questa scelta avrebbe indotto emulazione (quindi praticamente un influencer in famiglia e non saperlo!). Forti delle loro giuste motivazioni hanno perfino dichiarato che l’esclusione del nanetto trattasi di una "decisione collegiale sulla base del parere di tutti quelli che sono a tale compito decisionale deputati". Ebbene sì, quest’anno non potrà giocare con i suoi compagni di classe e con i suoi migliori amici ma, vista la gravità di quanto affermato, capirete che mi è sembrato superfluo continuare il discorso" conclude nel post Facebook.
Il Corriere dell'Umbria ha contattato la società di calcio coinvolta nella vicenda, che ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.
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