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Cronaca

Patrick Lumumba: "Non entro nei giochi di Amanda, pensi a pagare il mio risarcimento"

L'ex datore di lavoro dell'americana: "Non mi interessa della sua serie, è stata condannata per avermi calunniato"

Francesca Marruco

21 Agosto 2025, 07:34

Amanda Knox, rivelate le prime immagini della serie sull'omicidio Meredith in arrivo quest'estate

Immagine di The Twisted Tale of Amanda Knox. Foto Instagram @entertainmentweekly

Le prime due puntate della miniserie The Twisted Tale of Amanda Knox promettono polemiche e mal di pancia per un prodotto video completamente appiattito sulla tesi dell’americana assolta in via definitiva dall’accusa di aver ucciso la coinquilina Meredith Kercher (dopo due condanne). Con una goffa caricatura dell’Italia e della polizia di Stato - messa anche eccessivamente sotto accusa rispetto ai fatti realmente accertati - la serie tv, prodotta dalla stessa Knox e da Monica Levinsky visibile su Disney+, è fatta di otto episodi. Nei primi due rilasciati dalla piattaforma, il racconto arriva fino al momento dell’arresto di Amanda, dell’allora fidanzato Raffaele Sollecito e dell’allora datore di lavoro dell’americana, Patrick Lumumba, indicato come l’omicida dalla stessa Knox. Motivo per il quale è stata condannata in via definitiva per calunnia, anche dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo le aveva riconosciuto la violazione del diritto di difesa. Dopo il pronunciamento della Corte infatti, in Italia si era aperto un nuovo capitolo giudiziario per l’accusa di calunnia che, come detto, è stata confermata.


E, proprio a questo proposito, a parlare, pur non volendo entrare nel merito della serie “non ho tempo per vederla” dice al Corriere dell’Umbria, è lo stesso Patrick Lumumba che sottolinea come Amanda Knox, pur condannata in via definitiva per averlo calunniato, indicandolo come autore del delitto di Meredith - nel 2007 venne arrestato e finì in carcere per 14 giorni - non abbia ancora pagato un centesimo del risarcimento che gli dovrebbe. “Amanda - dice Lumumba - usa l’Italia a suo piacimento. Non ne rispetta le leggi e le sentenze, ma si permette di raccontare falsità. Anche con questa serie, di cui non voglio parlare perché non voglio entrare nel suo gioco, sta cercando di fare la stessa cosa. Invece io, che sono stato riconosciuto come una sua vittima perché mi ha rovinato la vita, aspetto ancora il suo risarcimento”.

Il personaggio di Patrick, nella miniserie firmata da KJ Steinberg (lo stesso di This is us) entra in scena nella seconda puntata. Con un aggiustamento rispetto alle carte processuali - non l’unico dettaglio che risulta non aderente agli elementi oggettivi - si racconta di un incontro avvenuto dopo l’omicidio tra i due nel pub Le Chic, quando invece avvenne altrove e aveva altri contenuti. “Quel giorno parlammo di una possibile sua intervista per un’emittente straniera - dice Patrick - io non sapevo minimamente che lei fosse coinvolta nelle indagini e meno che mai potevo pensare che mi avrebbe indicato come assassino”.

E così, mentre gli appassionati del genere, o i semplici curiosi, rischiano di essere influenzati da una narrazione totalmente appiattita su una versione, moltissime delle altre persone coinvolte - tratteggiate senza alcuna benevolenza - si rifiutano di vedere la serie. Nei giorni scorsi l’avvocato Francesco Maresca, che da sempre ha assistito la famiglia Kercher, aveva usato parole durissime contro Amanda chiedendo di “lasciar riposare Meredith in pace”. “Mez - ha specificato Maresca - non dovrebbe essere ciclicamente disturbata da Amanda Knox. Risulta davvero difficile comprendere come mai l’americana, che si è sempre dichiarata innocente, continui a mescolare la propria vita in quella vicenda. Evidentemente non riesce a dimenticarla o, cosa più probabile e ormai chiara a tutti, ne ha fatto una costante fonte di guadagno".

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