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Cronaca

Salva un donna che si era accasciata in spiaggia per un malore: "Ho temuto non ce la facesse ma non ho mollato"

Ecco chi è la ragazza umbra protagonista della storia a lieto fine

12 Agosto 2025, 08:38

Salva un donna che si era accasciata in spiaggia per un malore: "Ho temuto non ce la facesse ma non ho mollato"

Eleonora Valeri, 41 anni, infermiera del 118 tifernate

Una domenica di mare che poteva trasformarsi in tragedia. A impedirlo, la prontezza e la competenza di Eleonora Valeri, 41 anni, infermiera del 118 tifernate. Si trovava in spiaggia a Torrette di Fano, per una giornata di riposo insieme alla sorella e a un’amica. “Ero in acqua – racconta Eleonora – tranquilla, quando ho visto una signora correre verso il bagnino chiedendo aiuto. Ho alzato lo sguardo e ho visto un gruppo di persone ferme in riva al mare. Ho capito subito che c’era un’emergenza”. Eleonora ha iniziato a correre, percorrendo oltre duecento metri. “Quando sono arrivata, una donna era stesa supina sulla sabbia, appena portata fuori dall’acqua. Era incosciente, pallida, con cianosi alle labbra. Non respirava, il polso era assente. Ho gridato: ‘Chiamate i soccorsi, iniziamo il massaggio cardiaco’”. Accanto a lei un giovane bagnino che stava già eseguendo le prime compressioni. “Ho cominciato anche io la sequenza BLSD – dice – sono momenti in cui non puoi esitare: ogni secondo conta”. Per qualche istante la paura di non farcela è stata forte. “Pensavo non ce l’avrebbe fatta – dice – ma ho continuato con fermezza. Era diventata quasi una sfida”. Poi, il segnale che tutti aspettavano: “Ho visto muovere l’occhio destro. È uscita tanta acqua dalla bocca e piano piano ha ripreso conoscenza. Mi ha guardato e mi ha chiesto: ‘Cosa è successo?’. Le ho risposto: ‘Tranquilla signora, va tutto bene. Si è sentita male, ma adesso è passato’”.

La donna, 65 anni, insegnante della zona di Fano, era stata colta da un malore mentre era seduta in riva al mare. In meno di cinque minuti, grazie all’intervento di Eleonora e del bagnino, è tornata a respirare. Subito dopo è stata presa in carico dal 118 e portata in ospedale. Ieri si sono anche scambiate qualche messaggio. La 65nne ha ringraziato Eleonora, chiamandola “il suo angelo custode”. Per la tifernate, però, non si tratta di eroismo: “Fa parte della mia vita quotidiana – sottolinea Valeri, infermiera dal 2010, in servizio nel 118 Pronto soccorso da cinque anni – vivo nell’imprevedibilità e nell’emergenza. Oggi (ieri ndr) sono regolarmente al lavoro, domenica dovevo essere lì, in quel momento, in quel posto”. Ma la sua testimonianza è anche un appello: “Serve più sensibilizzazione. Quel giorno nessuno, a parte noi, sapeva eseguire un massaggio cardiaco. È fondamentale che sempre più persone conoscano le manovre di rianimazione e l’uso del defibrillatore: aumentano in modo enorme le possibilità di sopravvivenza”.

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