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Cronaca

Maxi truffa del Pnrr. Scattano perquisizione e sequestri a Perugia

Indagine nazionale coordinata dalla Procura europea e affidataalla Guardia di finanza: nel mirino anche società con filiale nel capoluogo

Alessandro Antonini

23 Luglio 2025, 08:26

Maxi truffa del Pnrr Scattano perquisizione e sequestri a Perugia

Perquisizione e sequestri anche a Perugia nell’ambito della maxi inchiesta della Gdf di Biella coordinata dalla Procura europea sulla presunta truffa sui fondi Pnrr. L’unità operativa - situata nel capoluogo di regione - di una società con sede a Roma che offre servizi informatici e consulenza in campagne pubblicitarie è stata perquisita dalle fiamme gialle del comando provinciale di Perugia, a supporto dei colleghi di Biella. Sono stati sequestrati alcuni files informatici e cellulari.

L’indagine individua un sodalizio criminale che sarebbe dedito alle truffe ai danni del Bilancio nazionale e dell’Unione europea. Trentacinque persone fisiche e sedici società sono state denunciate e contestualmente indagate per le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in bilancio e frode fiscale. Nei loro confronti il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna ha disposto il sequestro di 3,3 milioni di euro considerati proventi dei presunti reati.

Il gruppo criminale, in cui operavano esperti tributaristi e centri di assistenza fiscale dislocati sull’intero territorio nazionale, stando al teorema degli inquirenti aveva adottato un “sofisticato e collaudato modus operandi grazie al quale, dopo aver costituito delle società intestate e gestite da ignari prestanomi, ne falsificavano i bilanci per ottenere finanziamenti nell’ambito del Piano nazionale ripresa e resilienza e fruire di crediti di imposta relativi a lavori di efficientamento energetico mai realizzati”.

I reati sarebbero stati effettuati oltre che a Perugia nelle province di Biella, Bologna, Fermo, Torino, Firenze, Vicenza, Empoli, Verona, Roma, Prato, Pesaro. I sequestri effettuati dalla Gdf hanno permesso di assicurare il recupero delle somme ottenute indebitamente, sempre secondo il prospetto accusatorio, per un totale di 3,3 milioni.

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