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Umbria, controlli nei cantieri per il rispetto dell'ordinanza sulle ondate di calore. La presidente Proietti: "Priorità alla sicurezza dei lavoratori"

Catia Turrioni

02 Luglio 2025, 14:59

Emergenza caldo

Controlli sul rispetto dell'ordinanza regionale

La Regione Umbria ha avviato una vasta campagna di controlli nei cantieri edili e nelle aziende agricole per verificare il rispetto dell’ordinanza emanata dalla presidente Stefania Proietti lo scorso 13 giugno, che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole durante le ore più calde della giornata.

L’ordinanza, che rappresenta una delle misure più incisive adottate a livello nazionale per la tutela dei lavoratori esposti alle alte temperature, stabilisce il divieto assoluto di svolgere attività lavorative all’aperto esposte al sole dalle 12.30 alle 16  su tutto il territorio regionale. Il provvedimento si attiva esclusivamente nei giorni in cui la piattaforma Worklimate segnala un livello di rischio alto per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa.

"La sicurezza sui luoghi di lavoro - ha dichiarato la presidente Stefania Proietti - non è negoziabile, soprattutto quando le condizioni climatiche mettono a rischio la salute dei nostri lavoratori. Abbiamo voluto essere tempestivi quest'anno, emanando l'ordinanza già a giugno, anziché attendere fine luglio come nel 2024, perché le temperature record di queste settimane richiedevano un intervento immediato. Un ambiente di lavoro sicuro non è solo un obbligo normativo, ma un valore fondamentale che contribuisce a migliorare la qualità della vita, a ridurre i costi sociali legati agli infortuni e a promuovere una cultura della prevenzione sempre più diffusa".

I controlli, coordinati dalle Aziende Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2 in collaborazione con gli enti competenti, interessano principalmente i cantieri edili all’aperto e le attività nel settore agricolo e florovivaistico. Le verifiche si concentrano non solo sul rispetto degli orari previsti dall’ordinanza, ma anche sull’adozione di misure organizzative e operative adeguate per proteggere i lavoratori dalle alte temperature.

L’ordinanza, valida fino al 31 agosto 2025, prevede sanzioni severe per chi non rispetta le disposizioni. Chiunque violi il divieto sarà soggetto alle conseguenze previste dall’articolo 650 del Codice Penale, con possibile arresto fino a tre mesi o ammende fino a 206 euro. Restano comunque salvi eventuali provvedimenti sindacali più restrittivi limitati all’ambito territoriale di riferimento. 

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