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A Perugia gli Stati Generali della Partecipazione, la sindaca Ferdinandi: "Rendiamo la città più unita e solidale"

Catia Turrioni

30 Maggio 2025, 20:04

Stati Generali Partecipazione

Alla Sala dei Notari gli stati Generali della Partecipazione

Un ambizioso progetto triennale per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alle politiche pubbliche è stato presentato oggi, venerdì 30 maggio, nella Sala dei Notari di Perugia. Frutto della collaborazione tra il Comune e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi, il piano si articola in otto azioni e prevede, tra gli altri obiettivi, la creazione di Case della partecipazione, spazi fisici e simbolici dedicati al confronto diretto con le comunità locali. All’evento hanno partecipato oltre 250 persone.

Il progetto, illustrato dalla professoressa Alessandra Valastro e sostenuto dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, intende trasformare la partecipazione in metodo strutturale dell’azione pubblica, attraverso formazione interna, ascolto territoriale, revisione normativa e co-progettazione di beni comuni. L’iniziativa si inserisce nel solco dell’amministrazione condivisa, un modello che vede cittadini e istituzioni collaborare attivamente nella definizione e gestione delle politiche.

Pasquale Bonasora, presidente di Labsus, ha sottolineato come i Patti di collaborazione – già oltre 8.000 in Italia – rappresentino un importante strumento per governare i territori valorizzando le risorse diffuse, anche informali, della cittadinanza. “Non è una delega rovesciata – ha precisato – ma un nuovo paradigma di governance, in cui l’amministrazione stessa si trasforma”.

Lanfranco Binni ha riportato il pensiero di Aldo Capitini, filosofo della partecipazione e della nonviolenza, legato a Perugia, sottolineando l’attualità del suo “potere di tutti”, che vede negli enti locali il luogo ideale per una democrazia viva, costruita dal basso.

In chiusura, la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi ha condiviso le emozioni nate dai primi incontri territoriali: “Le Case della partecipazione sono già viste dai cittadini come luoghi di accoglienza e ascolto, capaci di generare relazioni, contrastare la solitudine e rinsaldare il senso di comunità”. Un progetto, ha concluso, che ambisce a rendere Perugia una città più unita, solidale e consapevole.

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