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Il fatto

Perugia, un gesto di altruismo che ridona speranza: trapianto multiorgano all'ospedale Santa Maria della Misericordia

Catia Turrioni

22 Maggio 2025, 19:35

donazione

Trapianto d'eccezione all'ospedale di Perugia

L’Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia ha vissuto nei giorni scorsi un momento di grande umanità e speranza: una donazione multiorgano è stata possibile grazie al coraggio e alla generosità dei familiari di un uomo di 49 anni, deceduto dopo un arresto cardiaco.

Il paziente, soccorso d’urgenza dal 118 e sottoposto a rianimazione e supporto meccanico con ECMO, ha mostrato come la tecnologia e la professionalità possano mantenere in vita gli organi anche in circostanze drammatiche. Nonostante il decesso, questa straordinaria assistenza ha permesso di preservare gli organi, aprendo la strada a un gesto di altruismo che ha ridato speranza a tre persone in attesa di trapianto.

“Il processo di donazione – spiega la dottoressa Elisabetta Franciosini, responsabile del Coordinamento trapianti di Perugia – è un percorso complesso, che coinvolge molte figure professionali e si svolge secondo protocolli rigorosi per garantire sicurezza e trasparenza. La donazione può avvenire in due modalità: a cuore battente, in caso di morte encefalica, o a cuore fermo, dopo la cessazione definitiva delle funzioni cardiache, con l’ausilio di supporti meccanici. Dopo l’accertamento della morte e il rispetto della volontà del paziente o dei familiari, gli organi vengono prelevati con cura e rispetto, e trasportati verso i centri di destinazione, pronti a ridare vita a chi aspetta”.

Il dottor Mauro Marchesi, direttore del Centro regionale trapianti dell’Umbria, sottolinea l’importanza di questa scelta: “La donazione può salvare fino a sette vite e migliorare la qualità di molte altre. Invitiamo tutti i cittadini a esprimere il proprio consenso, anche attraverso semplici gesti come la registrazione presso l’Asl o l’Aido, o compilando il tesserino del Ministero della Salute”.

Un gesto di altruismo e solidarietà che, come dimostra questa vicenda, può fare la differenza tra la vita e la morte, trasformando il dolore in speranza e il sacrificio in un dono di inestimabile valore.

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