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Cronaca

Sicurezza a Perugia, la sindaca Ferdinandi: "Serve rispetto per la città. Adesso dobbiamo fare squadra"

La sindaca rilancia le parole del procuratore Cantone: "Non si tratta di minimizzare i problemi, ma di affrontare la verità"

Gabriele Burini

17 Maggio 2025, 20:13

Vittoria Ferdinandi

Vittoria Ferdinandi sindaca di Perugia

Le parole di Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica di Perugia, hanno fatto rumore. Perché dopo il servizio di Fuori dal coro, che ha scatenato nuove polemiche sulla sicurezza, il magistrato, in esclusiva al Corriere dell’Umbria, ha voluto mettere i puntini sulle i, spiegando che la città “non può essere dipinta come una città del Sud America o come il Far West, con un ordine pubblico fuori controllo”.

E oggi, dopo le dichiarazioni di Cantone, anche la sindaca Vittoria Ferdinandi ha rilanciato sul tema. “Non si tratta di negare o minimizzare i problemi, ma di affermare la verità, così come ha fatto oggi il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone - scrive la prima cittadina sui social - Giocare al tanto peggio, tanto meglio con la reputazione di una città, non è corretto e non giova a nessuno. Neppure a chi prova a specularci sopra”. Per Ferdinandi, “la sicurezza è un tema complesso sul quale ogni amministratore si misura con fatica e preoccupazione ogni giorno. Ci sono centinaia di uomini delle forze dell’ordine impegnati ogni giorno, affinché la legalità prevalga, spesso anche al di sopra delle proprie forze per mancanza di organico. A loro va il nostro ringraziamento, la nostra riconoscenza. Si può fare di più e meglio e lo faremo con il massimo impegno. La nostra amministrazione rimane vigile e attenta, propositiva e attiva affinché il degrado e la delinquenza vengano arginate e sconfitte. La sicurezza è un bisogno condiviso che dobbiamo perseguire tutti insieme. E’ un lavoro collettivo duro e faticoso, che si fa carico delle contraddizioni di una società sempre più ingiusta e violenta. Si può discutere su quali azioni siano più efficaci, su quali misure adottare per rafforzare l’azione di presidio del territorio. Su ciò che è mancato e su ciò che si può e si deve fare. Ma è arrivato il momento di chiedere, a gran voce: rispetto. Non tanto per noi, ma per la Città. Perugia ha gli anticorpi per reagire. Adesso più che mai servirebbe il contributo di tutte e tutti, un vero e proprio gioco di squadra, così come auspicato dallo stesso Cantone. Io ci sono, noi ci siamo”.

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