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L'accordo

Umbria, firmato un protocollo per la sicurezza e la legalità nel settore delle costruzioni

Catia Turrioni

07 Febbraio 2025, 12:15

Tavolo imprenditori sindacati

Il tavolo che ha visto insieme rappresentanti di imprese e sindacati

Il mondo imprenditoriale e le organizzazioni sindacali hanno siglato un accordo pionieristico volto a garantire legalità e trasparenza negli appalti pubblici, con particolare attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori nel settore delle costruzioni in Umbria, che conta oltre 13.000 addetti. Questo innovativo protocollo è stato firmato nella mattinata di ieri, giovedì 6 febbraio, presso la sede di Sistema Edilizia, a Perugia. Alla firma erano presenti i rappresentanti regionali di Ance, Cna, Anaepa, Confartigianato, Legacoop e delle sigle sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil.

L’accordo si prefigge di divenire un riferimento operativo per tutte le stazioni appaltanti, servendo da guida per l’intero comparto dei lavori pubblici al fine di contrastare fenomeni di lavoro irregolare, garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori, tutelare la dignità professionale e combattere qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa o di distorsione del mercato. Elisabetta Masciarri (Fillea Cgil), Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl) e Alessio Panfili (Feneal Uil) hanno definito il documento un "protocollo importante". "Un atto che mette al centro i lavoratori – sottolineano – la necessità di contrastare il lavoro irregolare, il dumping contrattuale e di promuovere un impiego di qualità. È un impegno condiviso per assicurare che ogni progetto pubblico sia realizzato nel rispetto delle regole, valorizzando la qualità del lavoro e la legalità". Alle stazioni appaltanti viene richiesto di assumere delle responsabilità ben definite: limitare il subappalto a cascata, garantire che tutti i lavoratori, indipendentemente dal fatto che operino in appalto o subappalto, godano degli stessi diritti e trattamento economico e normativo previsti dal contratto nazionale edilizia, oltre a promuovere il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nelle gare d’appalto, superando la logica del massimo ribasso che spesso conduce a compromessi su sicurezza, salari e condizioni lavorative.

Albano Morelli, presidente di Ance Umbria, ha commentato: "Questo protocollo rappresenta un segnale concreto che l’attività edilizia può e deve avvenire in un contesto di regolarità e sicurezza. È volto a garantire principalmente la sicurezza delle maestranze e la vera dignità del lavoro attraverso il pieno rispetto delle tutele contrattuali. Non dobbiamo sottovalutare che solo il reale rispetto delle regole da parte di tutte le imprese può garantire una concorrenza leale, tutelando il corretto sviluppo imprenditoriale e la qualità degli interventi. Le amministrazioni pubbliche devono essere sensibili a questi temi, limitando, per quanto possibile, l’uso del massimo ribasso e del subappalto a cascata, che possono favorire fenomeni di distorsione della concorrenza e il lavoro nero". Emanuele Bertini, presidente di Cna Costruzioni, ha dichiarato che le amministrazioni pubbliche possono svolgere un ruolo cruciale nel garantire il regolare svolgimento del lavoro nei cantieri, tutelando la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esse devono garantire che, sin dalla pubblicazione delle gare, tutte le imprese partecipanti e quelle in subappalto abbiano pari condizioni di partenza, a beneficio delle maestranze, delle aziende sane, anche le più piccole, e della qualità dei lavori eseguiti. "Per questo – ribadisce Bertini – è essenziale contenere il ricorso al massimo ribasso e limitare il subappalto a cascata". Pierangelo Lanini, presidente di Anaepa Confartigianato edilizia Umbria, ha evidenziato che il protocollo deriva da una cultura dell’edilizia che considera la limitazione delle pratiche di massimo ribasso come una responsabilità collettiva: "Non è accettabile – sottolinea Lanini – che le imprese corrette, che applicano in maniera giusta il contratto nazionale, siano svantaggiate rispetto a chi pratica dumping".

Infine, Matteo Ragnacci, presidente di Legacoop produzione e servizi Umbria, ha sottolineato come tutte le associazioni firmatarie del Protocollo riconoscano "il preminente interesse pubblico verso la tutela della massima legalità e della piena trasparenza nell’esecuzione delle opere pubbliche, anche ai fini della prevenzione, del controllo e del contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e della verifica della sicurezza e regolarità nei cantieri. Come sistema delle imprese, anche attraverso il costante confronto con le organizzazioni sindacali, siamo pronti a fare la nostra parte concretamente". Alla luce di queste considerazioni, si auspica che il protocollo venga recepito e condiviso da un numero crescente di stazioni appaltanti, divenendo un punto di riferimento per l'intero settore dei lavori pubblici in Umbria.

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