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Umbria, una struttura ricettiva su tre ancora senza il Cin. Dante Taborchi (Property manager): "Disinformazione e costi alti tra le cause"

Catia Turrioni

07 Febbraio 2025, 00:06

Dante Taborchi

Dante Taborchi Dante Taborchi, responsabile associazione Property manager Umbria

L'Umbria continua a mostrare ritardi sull'adozione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture turistiche. Stando ai dati diffusi dal Ministero del Turismo, su un totale di 7.716 strutture registrate nella regione, solo 4.935 risultano conformi, ossia il 63,96%. Questa percentuale si presenta significativamente più bassa rispetto ad altre regioni italiane, dove, ad esempio, si registra un tasso di conformità del 94,26% in Basilicata, dell'86,37% in Emilia Romagna e dell'83,26% in Lombardia. La media nazionale si attesta all'82,30%, con 488.072 strutture in regola su 593.050 totali. Solo il Friuli Venezia Giulia presenta una performance inferiore rispetto all'Umbria, con una percentuale di strutture a norma pari al 60,62%. Nonostante il rischio di sanzioni che possono arrivare fino a 8.000 euro e l'esclusione dalle principali piattaforme di locazione breve come Booking e Airbnb, molte strutture umbre non si sono ancora adeguate.

Dante Taborchi, responsabile regionale dell'associazione Property Manager Italia, cerca di comprendere le ragioni di questo ritardo, affermando: "L’Umbria è una regione rurale ed estremamente frammentata dal punto di vista morfologico, con piccole e piccolissime strutture sparse nel territorio. Dietro i ritardi nel mettersi in regola potrebbe esserci un problema di disinformazione o anche di costi che lievitano con tasse e balzelli che dopo la registrazione il titolare della struttura è costretto a pagare". Taborchi sottolinea inoltre che "come Property manager siamo convinti che i turisti debbano essere tutelati e che l’offerta turistica dell’intera regione debba essere un’offerta di qualità, in grado di garantire il giusto equilibrio tra chi vive la città e chi viene ospitato in maniera regolare e bella". Oltre al CIN, le strutture devono rispettare i requisiti di sicurezza, come la presenza di estintori, rilevatori di gas e monossido, e conformarsi alle norme edilizie, al fine di sanare eventuali abusi. L'obiettivo primario del Governo è far emergere le strutture abusive, ovvero quelle non registrate al Ministero e che evadono il pagamento delle imposte.

In risposta a tali sfide, nei giorni scorsi a Perugia si è svolto un vertice fra gli assessori comunali Fabrizio Croce (Turismo), Alessandra Sartore (Bilancio), e Andrea Stafisso (Commercio e Artigianato), insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria locali. L'incontro ha avuto come scopo la creazione di un Osservatorio sul turismo, pensato per pianificare adeguatamente le future strategie turistiche regionali. È già stato fissato un nuovo incontro per il mese di marzo.

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