COSTACCIARO
Alla soglia della veneranda età di 87 anni, dopo 10 anni di processo penale, il direttore del Cens (Centro Escursionistico Naturalistico Speleologico di Costacciaro) Francesco Salvatori ottiene finalmente l'agognata giustizia. È stato assolto per non aver commesso il fatto quando, nel 2015, era stato accusato di peculato per essersi appropriato di vari beni tra cui materiale di interesse culturale e scientifico, vari modellini, apparecchiature elettroniche, mobili e oggetti di arredamento appartenenti al centro. Era stato il sindaco ad avere puntato l’indice contro di lui che, mercoledì 5 febbraio nel corso del processo al tribunale di Perugia, difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli, è stato assolto con formula piena.
La lunga vicenda trae origine dalla legge regionale n. 9 del 1995 istitutiva dell’area naturale regionale protetta Parco del Monte Cucco. Il Comune di Costacciaro, in attuazione di questa legge, ha creato il Borgo Didattico ai fini della tutela, valorizzazione, educazione ambientale, ricerca, documentazione, informazione, prevenzione e soccorso. Nel 1996 l’amministrazione comunale stipula una convenzione con il Cens a cui affida la gestione del Borgo Didattico che si trova in via Galeazzi 5 a Costacciaro. Tale convenzione nel corso degli anni viene rinnovata con la concessione al Cens dell’uso di ulteriori locali di proprietà comunale situati in Corso Mazzini (museo laboratorio del Monte Cucco) e in via Galeazzi 12 (aule laboratorio Energia e Vita). Il Cens nel tempo fornisce il materiale didattico e tecnico di sua proprietà per tali locali che utilizza per l’attività dedicata alle scolaresche principalmente nel periodo estivo nell’ambito di manifestazioni e convegni per la valorizzazione della montagna.
Il rapporto entra in crisi fra l’ente e il Centro nel 2015 quando il Cens chiede al Comune la documentazione relativa all’agibilità della sede del Borgo didattico ai fini della fornitura di pasti e alloggio agli studenti. Certificazione richiesta dalle direzioni didattiche degli istituti scolastici. A quel punto si scopre che i locali in questione non hanno l’agibilità e tale carenza, nonostante molteplici interlocuzioni tra le parti, non viene sanata. Non sussistendo i requisiti di legge per l’esercizio dell’attività didattica nell’immobile, il Cens è costretto a trasferire l’attività e il progetto dallo stesso svolti, con tutte le relative attrezzature, presso il Comune di Sigillo, in località Villa Scirca, nella struttura Ostello del Volo. Il trasferimento determina la definitiva rottura tra il Cens e il Comune di Costacciaro il quale, come detto, ha poi presentato denuncia nei confronti del direttore lamentando la sottrazione di una lunga sequela di beni.
Nel corso del processo, caratterizzato da molteplici udienze, la difesa dell’imputato ha dimostrato che nessuna illecita sottrazione è stata posta in essere dall’imputato e che i beni reclamati dall’Ente erano in realtà di proprietà del Centro. Dimostrazione fornita attraverso le testimonianze degli insegnanti che nel corso degli anni si erano susseguiti, documentazione fiscale e riproduzioni fotografiche. E, addirittura, attraverso un verbale di riconsegna dell’immobile in cui si dà atto che sono restituiti i locali completi di tutte le attrezzature, gli arredi e i materiali di proprietà comunale. Il collegio, presidente Giangamboni giudici a latere Esposito e Sconocchia, in accoglimento delle tesi difensive ha assolto come detto l’imputato per non aver commesso il fatto. Per questa stessa vicenda F.S. ha subito dinanzi alla Corte dei Conti anche un giudizio di responsabilità per presunto danno erariale, ma anche in questa sede, sempre difeso dall’avvocato Minelli, è stato assolto nel 2023.
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