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Il caso

Affitti brevi, in Umbria 3.681 strutture sono ancora senza Cin. Da oggi controlli e sanzioni

Il ministro del Turismo Daniela Santanché ha voluto la stretta per far emergere il fenomeno dell'abusivismo

Catia Turrioni

02 Gennaio 2025, 10:41

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè

Il ministro del Turismo Daniela Santanché ha voluto la stretta sulle strutture ricettive

I termini sono scaduti. Da oggi, 2 gennaio, i titolari delle strutture senza il Codice identificativo nazionale, il Cin, rischiano sanzioni fino a 8 mila euro e i loro appartamenti saranno messi al bando dalle piattaforme per le locazioni brevi, a partire da Booking e Airbnb. In Umbria - secondo i dati del ministero del Turismo e aggiornati alla giornata di ieri, primo gennaio - su 8.041 strutture registrate, solo 4.360 si sono messe in regola, per 3.681 il rischio sanzione è dietro l’angolo. La percentuale del 54,22% di strutture registrate è la più bassa del Paese e molto distante dalla media nazionale del 78,84%. Terni fa peggio di Perugia con il 53,03% di strutture in regola contro il 54,53 del capoluogo di regione.
Oltre al Cin le strutture devono essere in regola con i requisiti di sicurezza (estintori, rilevatori di gas e monossido) e con le norme edilizie rispetto ad abusi fatti.

L’obiettivo principale del governo è far emergere le strutture abusive, cioè quelle che non sono registrate al ministero e non pagano le tasse. “Credo che il Cin farà emergere almeno il 20% di strutture che svolgono attività non essendo registrate”, ha detto nei giorni scorsi il ministro del Turismo Daniela Santanchè al Sole 24 Ore. Soprattutto in seguito alla diffusione di sistemi e applicazioni come Airbnb, che hanno semplificato molto la gestione degli affitti brevi, l’offerta di case in affitto in Italia è aumentata molto e molto velocemente, rendendo talvolta difficile la loro tracciabilità e favorendo indirettamente alcune forme di abusivismo. Da qui la decisione del governo di procedere con il pugno duro. prevedendo sanzioni da 800 a 8 mila euro per chi mette una casa in affitto senza avere il Cin, mentre chi non espone il codice fuori dall’abitazione o negli annunci online potrà ricevere multe tra i 500 e i 5 mila euro.

Inizialmente il ministero aveva previsto un periodo di 60 giorni nel quale non dare multe, poi ha deciso per la proroga, oltre la quale quindi si passerà direttamente all’applicazione. Da oggi, dunque, si entra nel vivo della questione. Anche il Comune di Perugia in campo per i controlli su b&b e affitti brevi dopo la nuova circolare del Viminale secondo quanto riportato nello stesso sito web dell’amministrazione perugina.

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