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Cronaca

Foligno, accoltella un uomo per strada: il dirigente comunale resta ai domiciliari

Il giudice per le indagini preliminari di Spoleto ha disposto la misura cautelare con l'applicazione del braccialetto elettronico

Giulia Silvestri

12 Dicembre 2025, 10:43

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Domiciliari con braccialetto elettronico. Questa la misura cautelare disposta dal gip del Tribunale di Spoleto Maria Silvia Festa a carico del dirigente del Comune di Foligno, Francesco Maria Castellani, arrestato martedì con l'accusa di tentato omicidio per aver accoltellato un 39enne folignate al culmine di una lite. La decisione del giudice per le indagini preliminari è arrivata questa mattina, all'indomani dell'udienza nella quale giovedì 11 dicembre aveva convalidato l'arresto in flagranza dell'ingegnere, 62enne e incensurato, accogliendo la richiesta della procura di Spoleto - titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno - di confermare la misura della custodia cautelare domiciliare, già applicata subito dopo l'arresto, disponendo altresì l'applicazione del braccialetto elettronico.



Il gip avrebbe quindi sostanzialmente respinto la tesi della difesa secondo la quale il dirigente quel martedì 9 dicembre mattina avrebbe agito per legittima difesa. Davanti al giudice Castellani infatti aveva fornito la sua versione dei fatti: quella mattina, scoppiato l'ennesimo diverbio per via dei cani che i due portavano al guinzaglio, si sarebbe spaventato quando ha visto il 39enne farsi avanti fisicamente, e avrebbe così estratto il coltello a serramanico che gli era rimasto nella tasca del giubbetto, per poi affondare la lama nell'addome dell'uomo, provocandogli lesioni che hanno richiesto un intervento chirurgico d'urgenza all'ospedale San Giovanni Battista di Foligno, dove il 39enne è attualmente ricoverato in prognosi riservata, sebbene, fortunatamente, fuori pericolo di vita.

Non era stata la prima discussione tra i due, sempre per via dei cani che portavano al guinzaglio: due levrieri il dirigente, e un pitbull che il 39enne avrebbe condotto senza museruola anche quella mattina, quando si sono incrociati lungo via Garibaldi. Anche se del temperamento dell'animale non è possibile dire, è possibile ipotizzare che il dirigente abbia temuto per i propri cani e, quindi, come avrebbe raccontato al giudice, per se stesso, nel momento in cui a fronte della discussione il 39enne si sarebbe avvicinato fisicamente.

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