Sanità in Umbria
Francesca Castellani presidente del Sumai Umbria
La lotta contro le liste d’attesa si gioca su più fronti. Una delle carte giocate dalla nuova amministrazione è stata quella dei “sumaisti”, ossia degli specialisti ambulatoriali che aderiscono al Sindacato unico medicina ambulatoriale italiana (Sumai). Un nuovo accordo tra Regione e professionisti, non più giocato solo sulla seconda visita come in passato, ma sull’aggressione diretta dei percorsi di tutela (le prestazioni sospese), che ha portato in un mese nella sola Usl 1 ad abbattere 384 visite bloccate. In prospettiva, in un anno, porterebbe a 5 mila prestazioni solo per l’azienda sanitaria locale del Perugino e Altotevere. Con la Usl 2 - dove si è ancora in attesa della firma - si potrebbe arrivare a 8 mila. Incidendo sulle branche più critiche. L’intesa è incentrata infatti su oculistica, dermatologia, cardiologia, fisiatria, scienze dell’alimentazione e endocrinologia.
Il budget di partenza è quello storico, di 98 mila euro (55 per la Usl 1 e 43 per la due) e per arrivare a toccare le quote di cui sopra andrebbe allargato. Anche perché per ogni singola prestazione il medico riceve dalla Regione 20 euro, copertura dell’80% del costo reale della visita. “Abbiamo stipulato questo nuovo accordo con la Regione dell’Umbria, per ora sottoscritto con la Usl 1, proprio con l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa”, spiega Francesca Castellani, presidente del Sumai Umbria. “Per questo - continua Castellani - abbiamo detto di sì anche a fronte di un rimborso così esiguo, certi di contribuire in modo efficace al piano di abbattimento delle liste d’attesa, in un’ottica di potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale e di promozione dell’equità nell’accesso alle cure”.
Si tratta dell’applicazione a livello locale dell’accordo regionale del 25 giugno 2025 per il Governo delle Liste di Attesa e l’Appropriatezza delle Cure - Medici specialisti ambulatoriali che, oltre a recepirne tutti i contenuti, punta a consolidare e migliorare l’efficienza dei Sai (Specialisti ambulatoriali interni), riducendo, allo stesso tempo, i tempi di attesa. Il documento – che si propone di garantire ai cittadini un accesso tempestivo e uniforme alle prestazioni, in linea con il fabbisogno assistenziale – si inserisce nel quadro normativo delineato dal Piano Nazionale di Governo delle liste d’attesa e dall’Accordo collettivo nazionale vigente per il triennio 2019-2021.
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