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Federica Moro direttore per un giorno del Gruppo Corriere

L’attrice ed ex Miss Italia ha preso le redini della sede centrale per 24 ore, immergendosi nel mondo dell’informazione tra cronaca, cultura e grandi sfide editoriali

Sabrina Busiri Vici

13 Giugno 2025, 10:42

Federica Moro direttore per un giorno del Gruppo Corriere

Federica Moro al Corriere dell'Umbria

Una donna con i piedi per terra e il carattere spontaneo. Federica Moro si presenta così alla sede centrale del Gruppo Corriere, in via Pievaiola a Perugia, per mettersi alla guida delle redazioni per un giorno. L’ex Miss Italia ha scelto un paio di jeans aderenti, un’ampia camicia bianca e un tocco di rosso nel foulard che le fascia la vita per il suo debutto sul palcoscenico dell’informazione. Attrice, conduttrice, da anni acclamata madrina della Giostra della Quintana di Foligno è per 24 ore direttore del Gruppo Corriere tra carta stampata, web e radio.

Il ruolo la incuriosisce e le piace. Lo rivela di primo acchito. Inizia con un caffè e le presentazioni ufficiali a fianco del direttore Sergio Casagrande la lunga giornata di Federica da trascorrere con una squadra di giornalisti, raccogliendo notizie, selezionando titoli delle agenzie che scorrono sui monitor, ascoltando le news scandite dai notiziari e dirigendo interminabili riunioni di redazione a iniziare da quella in cui si imposta il timone, ovvero l’ossatura del giornale, a mezzogiorno, per andare avanti con l’incontro delle 15 e terminare con il consulto per decidere la “prima” alle 19.

In ogni momento Federica c’è con in mano l’iconica penna verde, concessale eccezionalmente da Casagrande come segno di comando ("Qui dentro la penna verde è solo la mia, ma ora passa a te", precisa lui, temporaneamente retrocesso). La penna verde lei la volteggia in aria come fosse un direttore d’orchestra e sfodera un sorriso accogliente, pronta al via. A metà mattinata Federica è seduta al tavolo della sale ovale delle riunioni. Con lei una ventina di giornalisti e al suo fianco sempre Casagrande.

Lei gesticola, si infila e si sfila dal ruolo con battute sagaci, dice la sua in merito alle notizie che i capiservizio snocciolano una a una. Poi ascolta, prende appunti, si immerge nel timone che inizia a conoscere fin dalle pagine del primo piano e dice con decisione la sua. E’ subito chiaro: la linea Moro predilige il sociale, la sanità, l’imprenditoria in ripresa (la notizia dell’accordo Ast, le piace assai), la cultura e ovviamente la Quintana ("Ma ogni tradizione e festa locale deve avere il proprio spazio", precisa).

E ancora, entra con più attenzione e chiede dettagli sui temi della sicurezza stradale, sui fatti di cronaca nera e sulle questioni politiche aperte. Le si legge in viso, anche se in parte coperto dai grandi occhiali che mette e toglie con disinvoltura, che lei il giornale lo vorrebbe fatto di belle notizie e di temi che aprono finestre di speranza. Sullo sport, premette: "Non mi intendo di calcio"; le va bene perché al centro della giornata ci sono gli Internazionali di tennis in corso a Perugia.
Il confronto continua con i redattori delle sedi distaccati presenti online. A turno prendono la parola da Foligno, Terni, ma anche da Arezzo e Siena. Il tempo passa veloce. Stop per il pranzo. "Inizio ad avere un calo di zuccheri - lamenta -. E poi il giornale non si può fare tutto ora".

Alle 15 Federica è seduta alla scrivania del direttore per definire i le notizie nel dettaglio. Per l’Umbria si ribadisce la priorità delle novità sul caso Acutis, sale l’interesse sull’evasione fiscale dopo un blitz della finanza nei negozi, spazio alla cronaca nera e soprattutto al tema dei trasporti con l’abbattimento sulla Perugia-Ancona dell’ultimo diaframma per la realizzazione della seconda galleria. A ruota il quadro inizia a tratteggiarsi anche sulle altre edizioni, Arezzo e Siena. Per le pagine nazionali si punta sul disastro aereo in India e sul caso del brigadiere 59enne ucciso a un passo dalla pensione. Rimane in silenzio. L’emotività la tradisce. Va avanti comunque con le idee chiare.

Decisiva, infine, la riunione per la prima. Moro alle 19 ha le locandine da impostare e il menabò della prima in mano, e con la penna verde inizia a posizionare titoli su suggerimento dei capiservizio di Perugia, Arezzo e Siena. Lei, tra un confronto e l’altro, trova spazio anche per entrare nel merito dei contenuti degli editoriali sempre da inserire in prima. Qualche minuto per capire e poi la scaletta è fatta. "Ma domani mattina questa edizione croccante a che ora la posso trovare in edicola?" chiede. All’alba. "Ci sarò".

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