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Sanità, la Regione fissa gli obiettivi dei direttori generali: abbattere le liste d'attesa e riequilibrare i conti

Tetti di spesa da rispettare su personale, acquisti e consulenze. Obbligo del recupero di visite e operazioni sospese ante 2025

Alessandro Antonini

27 Maggio 2025, 20:59

L'annuncio di Prisco: "Raddoppia il pronto soccorso di Perugia e nasce quello pediatrico". Parte il cantiere all'ospedale

Il pronto soccorso dell'ospedale di Perugia

Sanità da riformare, la Regione fissa l'asticella per i vertici di ospedali e asl.

Non c’è solo il piano sanitario a fissare gli obiettivi della salute “che verrà” nel cuore verde. Il documento, al momento nella fase centrale della partecipazione, si abbina ai target che ogni anno vengono fissati per i direttori generali di aziende ospedaliere e Usl.

I cosiddetti obiettivi che, in caso di raggiungimento, prevedono una quota premiale a livello di stipendi per i vertici delle aziende. Poi c’è l’equilibrio economico, condicio sine qua non per rimanere in sella.

Il primo atto di questo tipo dell’era Proietti indica una serie di finalità importanti. Nella delibera del 7 maggio scorso ci sono ad esempio tutta una serie di tetti di spesa da rispettare su personale, acquisti e consulenze. E ancora, per le liste d’attesa: si chiede il rispetto dei tempi per le prestazioni di ricovero chirurgico per patologia oncologica, con tanto di numeri e fattispecie. Più il recupero di visite e operazioni in lista d’attesa ante 2025. Tra gli obiettivi delle aziende ospedaliere figura anche “il controllo e monitoraggio del tasso di assenza del personale dipendente e universitario convenzionato dettagliato per struttura complessa”.

Non manca “il conseguimento dell’equilibrio economico finanziario aziendale (articolo 3, comma 1 del contratto per lo svolgimento delle funzioni di direttore generale)”.

Va mantenuto “il rispetto dei debiti informativi dei flussi di Governo e Nsisi (articolo 5 del contratto del dg). Urge nondimeno “il rispetto della normativa vigente in materia di appalti e di contenimento della spesa per beni e servizi - ai sensi dell'articolo 2 del decreto 347/2001, convertito, con modificazioni, dalla legge 405/2001 – il cui mancato raggiungimento dà luogo alla decurtazione del 50% della percentuale, stabilita dalla giunta regionale, di incremento del compenso di cui all’articolo 4 del contratto per lo svolgimento dell’incarico di direttore generale”.

Infine ma non per ultimo “il rispetto dei tempi di pagamento, disposto dal comma 865 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, 145”.
La quota dell'indennità di risultato condizionata a quest’ultimo obiettivo “è pari al 30 per cento, con le modalità individuate nella disposizione medesima”.

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