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Invasione di cinghiali, per il Wwf in Umbria sono 350.000. In aumento anche i lupi: i danni degli animali selvatici toccano quota 1,8 milioni

Un bene per la biodiversità il proliferare della fauna nei boschi del cuore verde ma ci sono riflessi negativi per agricoltura, allevamenti e incidenti stradali. La polemica

Alessandro Antonini

26 Febbraio 2025, 23:40

Branchi di cinghiali a spasso tra la gente al percorso verde: in Umbria stimati 120 mila esemplari

Cinghiali a spasso al percorso verde di Perugia

L’aumento degli esemplari di fauna selvatica è un indicatore positivo in termini di biodiversità. Ma c'è il risvolto negativo. Danni alle colture, agli allevamenti, oltreché un problema di sicurezza stradale. Gli ultimi dati disponibili forniti dalla Regione indicano risarcimenti con importi, tutto compreso, superiori al milione e 876 mila euro su base annua. Partiamo dall’agricoltura. Nel 2022, ultimo anno monitorato con dati certificati, sull’intero territorio regionale si sono avute circa 700 denunce con un danno complessivo stimato pari 1.140.000 euro.

Per la gran parte si tratta di danni causati da cinghiali. Poi ci sono i danni agli allevatori, questa volta causati dai lupi. Dal 2003 al 2022 sulla base delle denunce emerge in Umbria “un evidente picco nel 2014 con 401 denunce e 351 mila euro di danno accertato - ha fatto sapere la Regione - rispetto all’andamento medio dell’intero periodo con 176 denunce per un danno accertato di 177 mila euro. Nell’ultimo quinquennio le medie annue sono di 113 e 157 mila euro, con dati nuovamente in crescita nel 2022”. Arriviamo agli incidenti stradali provocati da attraversamenti di daini, caprioli e i citati ungulati. Qui sono disponibili i numeri del 2024: 100 sinistri riconosciuti e liquidati per un totale di 579.629,96 euro, a fronte di 449 denunce presentate. L’importo erogato è più che triplicato rispetto al 2023, quando sono stati sborsati dalla Regione 179.223,65 euro per 26 sinistri pagati e 537 denunce. Nel 2022 invece le richieste erano 527, i sinistri pagati 34 e l’importo erogato 223.643,29 euro. La Regione Umbria sta lavorando a rifinanziare il fondo risarcimenti. Sommando i sinistri 2024, e i dati dei danni all’agricoltura e agli allevamenti, arriviamo alla cifra di oltre 1,87 milioni.
Intanto sulla stima del numero aggiornato di cinghiali nel cuore verde, fornita dal Wwf, si innesca la polemica. Il vicepresidente dell’associazione ambientalista di Perugia, Raffaele Pagliacci, aveva spiegato che “le stime possono variare a seconda dei metodi di censimento utilizzati e delle condizioni ambientali. Altri calcoli effettuati parlano di una popolazione di cinghiali in crescita vicino a 350.000 esemplari”. Secondo Fabio Faina, cacciatore e responsabile di una riserva nel perugino, quel numero “è sicuramente sovrastimato, noi che viviamo e conosciamo il bosco sappiamo che non può essere quella cifra. A riprova i dati dei prelievi dell’Atc 1, che sono in calo e inferiori al piano prelievi”.

La percezione sarebbe falsata dal moltiplicarsi degli avvistamenti dei cinghiali nelle zone abitate, “ma questo fenomeno - ha spiegato ancora Faina - è legato all’aumento dei predatori, i lupi”. Qui cacciatori e ambientalisti sono d’accordo: la popolazione di lupi in Umbria è in crescita, con stime che indicano la presenza di circa 70-80 esemplari nel parco nazionale dei Monti Sibillini. Tuttavia - aveva spiegato Pagliacci - non esistono dati ufficiali aggiornati sulla popolazione complessiva di lupi in tutta la regione si può comunque affermare che un numero più o meno attendibile può essere di 150-160 riferito al 2024. Numerosi gli avvistamenti anche nei pressi di centri abitati. Negli ultimi due mesi nel capoluogo sono arrivate segnalazioni da Pilonico materno e da Pila.

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