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Cronaca

Città di Castello, ristoratore espone striscione pro Gaza e in cambio riceve lettera di minacce

Documento ai titolari della pizzeria Fez con l’avvertimento “togliere le insegne o maledizione al locale”

Massimo Radicchi

15 Luglio 2025, 07:30

Fez Città di Castello

Fabrizio "Fez" Duca, recapitato a lui il documento per il manifesto affisso

Una minatoria con tanto di “maledizione biblica” è stata recapitata ieri ai titolari della pizzeria Fez, noto locale del centro storico di Città di Castello, colpevoli secondo gli autori di avere appeso nel proprio locale manifesti pro Gaza. La lettera, scritta in italiano e in ebraico, utilizza un salmo della Bibbia di Gerusalemme, quello sulla maledizione (Meerah in ebraico) nella quale si invoca il Signore “che affila la spada, tende l’arco, prepara strumenti di morte e arroventa le sue frecce”. Tutto chiuso da un avvertimento finale, ovvero in cui si suggerisce di “togliere le insegne pro-Palestina”, in caso contrario “Meerah (maledizione appunto) su tutto il locale”.

Appare evidente, vedendo la tipologia di minaccia scelta, che il presunto l’autore, magari più di uno, conosca l’ebraico e i testi religiosi. Ovviamente del caso sono state informate le autorità di polizia che svolgeranno le indagini per risalire all’autore della lettera inviata. L’accaduto viene preso seriamente in considerazione in quanto, vista la tipologia del messaggio e delle minacce in esso contenute, innalzano il livello di attenzione intorno a quanto successo.

Io ho figli e nipoti e non riesco quasi più a guardare le immagini strazianti che vengono da Gaza – ha affermato il titolare Fabrizio “Fez” Duca -. Se l’autore o gli autori delle minacce pensano di intimorirci hanno proprio sbagliato metodo e destinatari. Come risposta abbiamo già predisposto l’affissione di altri due nuovi cartelli e sono stato contattato da un gruppo di cittadini che ci hanno chiesto il permesso di riprodurre i nostri manifesti per poterli affiggere su tutto il territorio del Comune. Ci stanno arrivando tanti attestati di solidarietà da parte di cittadini e di rappresentanti istituzionali. Se questi personaggi senza cervello e senza anima hanno pensato di intimorirci si sono sbagliati di grosso. Hanno ottenuto l’esatto contrario, stimolandoci ancora di più, semmai ce ne fosse stato bisogno, a sostenere il popolo palestinese”. La vicenda ha superato anche i confini locali e nel corso della giornata di ieri sono sopraggiunti attestati di solidarietà da altri colleghi di attività commerciali, dal mondo dell’associazionismo e anche da personalità di spicco a livello nazionale.

“Si spera - continua Fabrizio Duca - che vista la gravità dell’accaduto, la questione possa essere portata all’attenzione e discussa nel prossimo consiglio comunale che si svolgerà questa settimana”. I carabinieri hanno aperto un fascicolo di denuncia contro ignoti ma, vista la gravità della situazione, ci potrebbe essere anche il coinvolgimento della questura nell’indagine.

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