PERUGIA
Si potrebbe andare tutti quanti a votare fra tre anni e mezzo per Eugenio Guarducci sulla poltrona che è ora della Ferdinandi e gridare “evviva evviva il patron del cacao” e vedere, non di nascosto, l’effetto che fa. “Vengo anch’io” dice Guarducci. “No, tu no” risponde la città. Mutuare, maldestramente, la celebre canzone di Enzo Jannacci è l’unico possibile incipit di una cronaca che sin dall’inizio, quando è uscito il comunicato stampa di convocazione della conferenza stampa al Brufani dove si annunciava la volontà del patron del cioccolato di candidarsi a sindaco della città, c’è chi si è messo a ridere, c’è chi ha cercato di risolvere il rebus, c’è chi ha pensato ad un pesce d’aprile anticipato, c’è chi ha creduto fosse diventato matto ma c’è anche chi ci ha creduto. Si proprio così. L’ha svelato lo stesso Guarducci dopo aver giocato a “il gatto e il topo” per una decina di minuti persino con i giornalisti quando, a inizio incontro, ha esordito con aria molto seria: “A 62 anni si possono fare ancora certe scelte e io ho deciso di candidarmi a sindaco, con tre anni e mezzo di anticipo, questo perché certi programmi si fanno lavorandoci sopra molto tempo prima, non si possono improvvisare. Perché, insieme ai cittadini, bisogna decidere quali siano le strade da intraprendere. Ed è per questo che lavoreremo insieme in questi anni intorno a 10 fondamentali quesiti ”.
A questo punto tra i presenti, giornalisti, fotoreporter, tv di ogni genere e importanza (ed anche Carlo Pagnotta che è sempre stato più curioso di un cronista di gossip) è sceso un silenzio di tomba. C’era attesa e anche un po’ di tensione. “Dunque sta facendo sul serio?” si chiedevano guardandosi intorno stupiti e anche un po’ imbarazzati gli addetti all’informazione. Pensando: non gli sono bastati i due anni da assessore alla cultura ad Assisi (“mi sono dimesso perché non avevo tempo da dedicare al ruolo”) e nemmeno il tentativo di infilarsi nelle fila di Oscar Giannino nelle politiche del 2013 (poi tramontato per il ritiro dell’economista)? Insomma Guarducci, non domo, a 62 anni aveva veramente intenzione di scalzare dalla poltrona fresca fresca la nuova giovane sindaca di Perugia?
E infatti lui insisteva: “Io non appartengo a nessuno schieramento politico. Sono la persona giusta. Tanto che dal momento dell’annuncio il mio telefonino si è scaldato, mi sono arrivati messaggi di vario genere anche sui social: polemiche, improperi, volgarità come al solito ma anche molti messaggi di sostegno e di solidarietà da parte di tanti cittadini e di diversi politici ex candidati a sindaco di destra e sinistra. La cosa mi ha fatto sorridere perché in alcuni messaggi ho letto anche velatamente qualche candidatura al posto di assessore. Quando ho visto che molti mi dicevano che era una bufala mi sono cascate le braccia. Possibile che non venivo preso sul serio? Che ancora dopo tanti anni non mi conoscono? Nella mia storia di creativo non vi avrei mai disturbato per una conferenza stampa dedicata al ruolo di sindaco della Città del Cioccolato. Una vera banalità che non mi appartiene. Ho smentito anche le accuse di un possibile conflitto di interesse ed insieme al mio team ho lavorato a dieci domande su cui lavorare insieme ai perugini”.
A quel punto l’auditorio del Brufani era cotto e rosolato a dovere, così il nostro Eugenio sempre pronto a giocare con se stesso ma anche con gli altri, adulto che pur avendo 62 anni non ha mai nascosto la sua voglia di divertirsi, non se l’è sentita di andare oltre e ha rivelato ai presenti, che hanno tirato un sospiro di sollievo, il suo stratagemma per lanciare alla grande la nuova campagna di comunicazione.
La verità è che che, come al solito, ha voluto stupire, stavolta non solo con la stampa ma anche con i perugini. Si è trattata di una grande bufala usata per dare maggiore appeal alla sua campagna di comunicazione per l’apertura della Città del Cioccolato. Così i presenti hanno ritrovato la voglia di sorridere e di plaudire all’ingresso dei dieci ragazzi della sua squadra, portatori sani di 10 quesiti cioccolatosi e di una scatoletta bianca chiusa da un nastro tricolore con all’interno i nuovi cioccolatini quadrati di vario genere che saranno, esattamente loro, i veri candidati sindaci della Città del Cioccolato che verrà inaugurata ufficialmente al pubblico il 30 ottobre prossimo.
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