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PERUGIA

Il castello di Antognolla venduto al magnate arabo Alabbar: la maxi-operazione da 150 milioni di euro

Un mese fa la missione in Umbria, il closing è di pochi giorni fa. Ha incontrato anche Proietti e Ferdinandi

21 Ottobre 2025, 12:11

antognolla

Il magnate arabo Mohamed Alabbar e il castello di Antognolla

Castello di Antognolla parla arabo. Il maniero alle pendici del Tezio, con annesso resort - in fase di completamento - e campo da golf, è stato acquistato da Eagle Hills Properties, società di investimento e sviluppo immobiliare di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Il fondatore è Mohamed Alabbar, creatore di Emaar Properties, uno dei più potenti uomini d’affari del Medio Oriente e di tutto il pianeta. Il russo Andrey Yakunin e gli altri soci di minoranza hanno ceduto tutte le quote al gruppo emiratino, fondato nel 2014, che conta investimenti in tutto il pianeta, dal Medio Oriente al Nord Africa all’Europa. L’operazione, che consacra Antognolla come uno dei marchi umbri che ha saputo attirare una attenzione di livello globale come la nuova proprietà dimostra, si aggirerebbe attorno ai 150 milioni di euro.

Il closing si è completato attorno alla metà di ottobre nel più stretto riserbo. Poche settimane prima Alabbar era volato in Umbria - era stato avvistato più volte in quei giorni in un noto hotel del centro di Assisi - per siglare il contratto internazionale d’acquisto e illustrare il suo progetto di sviluppo alle istituzioni. Ha incontrato a palazzo Donini la governatrice Stefania Proietti e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi: il piano di rilancio si inserisce nel progetto portato avanti dal russo Yakunin, che dal suo arrivo ha iniziato a sviluppare la tenuta con l’obiettivo di restaurare il castello e trasformare gli immobili residenziali in un resort Six Senses più una serie di mini alloggi extra lusso collegati. Ma il nuovo corso prevede ulteriori investimenti per rendere più appetibile il complesso in fascia di nicchia del mercato degli immobili di lusso mondiale. Le risorse non mancano.

Il tycoon mediorientale - 68 anni, patrimonio stimato di 2,3 miliardi di dollari secondo Forbes - è il padre di progetti come il Burj Khalifa (il grattacielo di Dubai, il più alto mai costruito), il Dubai Mall (il più grande department store al mondo) e ha fondato tra le altre cose Noon.com, piattaforma di e-commerce leader nel Medio Oriente, oltre essere socio di Yoox. In Italia ha già effettuato importanti acquisizioni come nel 2024 a Forte dei Marmi il Grand Hotel Imperiale e il Grand Hotel Des Bains a Venezia lo scorso giugno. L’acquisto di Antognolla potrebbe non essere l’ultimo nel Belpaese: proprio Alabbar il 14 settembre (nei giorni dell’approdo in Umbria) in un’intervista al Financial Times ha annunciato un piano di espansione di Emaar, la società holding del gruppo, anche in Europa. Questo perché gli utili in Medio Oriente sono cresciuti a dismisura e la liquidità deve trovare altri mercati di sbocco.

Secondo Alabbar, Emaar deve prendere in considerazione i “grandi paesi” come gli Stati Uniti, l’India, la Cina e alcune parti dell’Europa. Come l’Italia. E l’Umbria. Fare acquisizioni di maggioranza o totali (Antognolla è al 100%) per il gruppo è facile visto il basso livello di debito e la possibilità di ottenere prestiti per finanziare le operazioni. Ma su tutto c’è la liquidità: Emaar conta un utile in crescita del 25%, pari a 18,9 miliardi di dirham (5,1 miliardi di dollari) lo scorso anno. Tradotto: Dubai è diventata troppo piccola per poter crescere ancora. E il Cuore verde diventa appetibile sia per il potenziale turistico - espresso e da esprimere - sia per le opportunità fiscali e finanziarie offerte dall’inserimento nella Zona economica speciale.

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