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ECONOMIA

Termosifoni accesi, Perugia anticipa Terni. Ecco quanto si spende in Umbria per il riscaldamento

Bonus dalla Regione a chi sostituisce vecchi impianti, ma occhio alla scadenza

Clementina Civitavecchia

14 Ottobre 2025, 20:24

Termosifoni accesi, Perugia anticipa Terni. Ecco quanto si spende in Umbria per il riscaldamento

Da mercoledì 15 ottobre in provincia di Perugia si potranno riaccendere i termosifoni, fino a 14 ore al giorno. Nonostante le miti temperature di questi giorni, il freddo è alle porte e tra bollette che pesano e bonus, molte famiglie stanno già facendo i conti con la nuova stagione del riscaldamento.

La provincia di Perugia rientra nella zona climatica E. In Itialia potranno accendere gli impianti anche i residenti delle province appartenenti alla stessa fascia: Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.

Terni e provincia fanno invece parte della zona climatica D e pertanto potranno accendere i termosifoni dal primo novembre al 15 aprile per 12 ore al giorno.

In Umbria la spesa media per il riscaldamento si aggira intorno ai mille euro all’anno per una famiglia tipo. Per alleggerire il costo è possibile accedere ad alcuni incentivi, come il Conto Termico 2.0.

https://www.eco-bonus.it/regione-umbria-incentivi-integrativi-al-conto-termico-2-0/

Per ottenere il contributo, il beneficiario deve aver già ottenuto dal GSE (Gestore dei servizi energetici) l’assegnazione del Conto Termico per la sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti (come camini aperti, stufe a legna o pellet, caldaie a legna o pellet) con potenza fino a 35 kW e classificazione ambientale fino a 3 stelle, sostituendoli con sistemi più efficienti, come biomassa certificata a 4 o 5 stelle o pompe di calore con potenza non superiore a 35 kW. Il richiedente deve inoltre avere un ISEE inferiore a 75.000 euro. A differenza dei bonus fiscali, questo incentivo non funziona tramite detrazione, ma con un rimborso diretto sul conto corrente entro due o tre mesi. La domanda potrà essere presentata entro le ore 14 del 31 ottobre 2025. Oltre ai contributi regionali, è possibile usufruire di altre forme di aiuto, come le detrazioni e i rimborsi per le pompe di calore:

  • Ecobonus 65% per pompe di calore

    Consente di recuperare, in dieci anni, il 65% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, tramite detrazione IRPEF.

  • Bonus ristrutturazione 50%

    Si può richiedere quando i lavori rientrano in una ristrutturazione edilizia ordinaria. La procedura è più semplice, ma la percentuale di rimborso è inferiore.

  • Superbonus 70% (solo in alcuni casi)

    È ancora attivo per gli interventi che migliorano l’edificio di almeno due classi energetiche. Vale sia per i condomini sia per le case unifamiliari. È riconosciuto soprattutto quando i lavori riguardano cappotto termico o sostituzione degli infissi. Per ottenerlo servono l’APE prima e dopo i lavori e la certificazione di un tecnico abilitato.

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