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Marcia della pace, attese 50 mila persone da Perugia ad Assisi. Lotti: "Il cessate il fuoco non basta"

Tutto pronto per l'edizione più grande di sempre in partenza dai Giardini del Frontone

Gabriele Burini

12 Ottobre 2025, 04:36

Marcia della pace, attese 50 mila persone da Perugia ad Assisi. Lotti: "Il cessate il fuoco non basta"

La scritta Pace in piazza IV Novembre

Per capire perché oggi decine di migliaia di persone scenderanno in strada e percorreranno 24 chilometri da Perugia ad Assisi per chiedere la pace e la fine del genocidio a Gaza, nonostante il primo accordo di cessate il fuoco firmato nei giorni scorsi tra Israele ed Hamas grazie alla mediazione degli Stati Uniti d’America, basta ascoltare le parole di Flavio Lotti ieri mattina alla presentazione degli appuntamenti della Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità: “Venerdì stavamo aspettando il sindaco di Betlemme, Maher Nicola Canawati – ha detto il presidente della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace – che ha perso l’aereo perché in aeroporto è stato fermato dalle guardie di sicurezza israeliane. Volevano impedirgli di partecipare alla Marcia, per cui è rimasto bloccato tre ore a Tel Aviv, sotto interrogatorio. La situazione si è risolta solo grazie all’intervento massiccio di un gruppo di consoli europei con cui era in contatto. In un tempo in cui soldi e armi varcano ogni confine, è vergognoso che le persone possano muoversi liberamente”. Il primo cittadino di Betlemme è stato accolto ad Assisi dal sindaco della città serafica, Valter Stoppini, dove ha raccontato la sua esperienza in aeroporto e commentato il cessate il fuoco: “Lo abbiamo aspettato per più di due anni. La situazione a Betlemme è molto pesante, la città è senza lavoro, l’economia è bloccata, non ci sono più turisti, la disoccupazione è al 65%, le persone stanno lasciando la propria terra, il Comune non ha risorse per erogare servizi ai propri cittadini e per pagare gli stipendi”. Il Comune di Assisi ha quindi lanciato una raccolta fondi per sostenere Betlemme. È stato attivato un conto corrente, dove tutti possono effettuare donazioni per aiutare chi soffre e contribuire alla ripartenza della città gemellata e della Palestina.

Anche per porre fine a ingiustizie come questa, più di 35 mila persone si ritroveranno questa mattina a partire dalle 7.30 ai Giardini del Frontone di Perugia. Numeri certi sui partecipanti all’evento non ce ne sono ancora, ma la possibilità che le adesioni raggiungano quota 50 mila cresce di ora in ora. “Basti pensare che chi aveva organizzato un solo pullman ne ha riempiti tre, e poi ci saranno tanti partecipanti dell’ultima ora, molti dei quali umbri, che è un po’ una novità”, ha aggiunto Lotti. Già, perché mai come questa volta, anche il Cuore verde d’Italia aderirà massicciamente alla manifestazione che si preannuncia essere come la più grande mai realizzata. “Quello raggiunto nei giorni scorsi non è un accordo di pace, è un cessate il fuoco, un’ottima occasione per liberare delle persone che ancora oggi sono prigioniere. La pace – ha proseguito Lotti – arriverà solamente quando verranno riconosciuti i diritti e la dignità dell’altro popolo. Noi non ci vogliamo arrendere, sappiamo che tutto dipende dalla volontà politica. Anche il Muro di Berlino sembrava impossibile da abbattere, poi però qualcuno ha detto basta”.

Alla conferenza è intervenuto Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia e neo presidente del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e la fraternità, che ha voluto sottolineare l’importanza della Marcia delle bambine e dei bambini per la pace, che partirà alle 10.30 da Bastia Umbra. Beppe Giulietti, fondatore di Articolo 21, ha invece chiesto alle istituzioni umbre di dare i massimi riconoscimenti civili a Flavio Lotti e alla Fondazione PerugiAssisi per le tante e importanti iniziative portate avanti negli anni, perché la Marcia e gli appuntamenti collaterali “non sono esibizioni mediatiche”.

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