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Il Centro di riuso a Foligno ora funziona: "Così combattiamo gli sprechi"

Nei primi tre mesi e mezzo la quantità di materiale raccolto supera i 40 quintali

11 Ottobre 2025, 13:24

Il Centro di riuso a Foligno ora funziona: "Così combattiamo gli sprechi"

L’entusiasmo è quello di chi crede convintamente in ciò che fa. Nella sua utilità in termini di impatto ambientale e sociale. Un entusiasmo che trapela netto dalle parole con cui Luana Puccia racconta l’attività del Centro di riuso alla Paciana. Quello che, insieme alle altre volontarie Sara Caponi, Ornella Corazzi, Maria Rita Proietti Cerquetti e Morena Sabatini, gestisce, in qualità di delegata da Ecoarte Aps, dal 23 giugno scorso.

Un luogo dove chiunque può recarsi per donare oggetti non più o mai utilizzati, che, invece di finire tra i rifiuti, possono così sperare di avere una seconda vita grazie ad altre persone interessate. Le stesse che possono ricevere i beni esposti lasciando un piccolo contributo, “come stabilito dal Comune, destinato – spiegano dalla struttura - a concorrere ai costi di gestione del centro, nel rispetto delle modalità previste dalle Linee Guida Dgr 708/2016”.

Ed è un bilancio più che positivo quello tracciato da Luana Puccia a pochi mesi dall’apertura, giacché grande è stata la risposta da parte della comunità, testimoniata dagli scaffali pieni di ogni tipologia merceologica e dagli oltre 700 iscritti del gruppo Facebook dedicato: “Abbiamo costruito una relazione continuativa con alcuni cittadini – sottolinea la volontaria -, la cittadinanza risponde moltissimo ed è entusiasta di questa iniziativa, il numero di presenze aumenta continuamente. Tra le altre cose sono stati recuperati materiali invenduti, ancora nella confezione originale, da parte di un grande magazzino della città, per la soddisfazione del proprietario dispiaciuto all’idea di dover buttare oggetti nuovi”.

Qui il punto, evitare gli sprechi strizzando contestualmente l’occhio al sociale: “L’obiettivo strategico – evidenzia Puccia - è promuovere l’economia circolare, ridurre i rifiuti destinati allo smaltimento e creare opportunità sociali, attraverso la donazione di materiali che ci vengono portati e che possono essere utilizzati da associazioni no profit, come Caritas, scuole dell’infanzia e strutture per anziani”. Snocciolando qualche numero, nei primi tre mesi e mezzo, la quantità di materiali raccolti ha toccato quota 40 quintali e 35 chilogrammi, con oltre il 60% di oggetti recuperati per il riutilizzo. Diversi, come detto, i benefici: “Intanto c’è quello per l’ambiente, con riduzione dei rifiuti, risparmio di risorse ed energia e diminuzione delle emissioni di CO2. Poi c’è quello economico, se si pensa alla creazione di valore da materiali di scarto e riuso di oggetti in ottime condizioni. E ancora, c’è appunto l’impatto sociale, attraverso il coinvolgimento della comunità, l’accesso a beni a basso costo, la diffusione della cultura del riuso e della sostenibilità, l’aiuto a persone in difficoltà e la collaborazione con associazioni onlus”.

Insomma, nel centro di via Ezio Bartolomei non mancano passione, impegno e, soprattutto, idee per il futuro. Come quella di realizzare attività educative in collaborazione con le istituzioni e campagne di sensibilizzazione per una maggiore consapevolezza e responsabilità, sia individuale che collettiva, sull’importanza degli acquisti responsabili, della riduzione degli sprechi e dei rifiuti. C’è poi la volontà di organizzare giornate informative aperte alla cittadinanza, corsi base di cucito e di decluttering.

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