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Scalano l'Everest a Castiglione del Lago: "Una roba da pazzi"

Impresa completata per Yuri Botticelli, Marco Possieri e Marco Mondovecchio che hanno fatto su e giù per via del Pozzino per 280 volte

Gabriele Burini

16 Settembre 2025, 07:13

Scalano l'Everest a Castiglione del Lago: "Una roba da pazzi"

Festa di gruppo dopo l'Everesting a Castiglione del Lago

Un’impresa da pazzi su cui pochi, forse nemmeno gli stessi protagonisti, avrebbero scommesso un centesimo. Perché fare in bicicletta 8.848 metri di dislivello è già di per sé complicato, figurarsi farli sulla stessa salita, lunga 250 metri, al 14% di pendenza media e 17% di pendenza massima. Ma l’Operazione Everesting a Castiglione del Lago non ha avuto bisogno di Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt per essere portata a termine, né di Tadej Pogacar che di imprese sui pedali se ne intende eccome. E’ bastata la voglia, la caparbietà e un pizzico di follia di Yuri Botticelli, Marco Mondovecchio e Marco Possieri, che domenica notte, alle 4, hanno iniziato la loro scalata all’Everest lungo via del Pozzino. Un sali e scendi infinito, in un tratto di strada visto da tutti i castiglionesi come tra i più duri da affrontare a piedi, figurarsi sulle due ruote.

“Siamo partiti alle 4, come da programma - racconta Yuri - Ci eravamo fatti il nostro piano alimentare e avevamo allestito un punto ristoro sul lungolago dove poterci rifornire ogni ora. Avevamo una squadra di amici e conoscenti che ci passavano da mangiare, tra cui panini e crostate. Solamente che a metà non riuscivamo più a mandare giù alcun alimento solido. E così siamo passati a gelati, caffè, gel energetici e altri liquidi vari”. Tutte cose che hanno aiutato nel concludere questa avventura in maniera positiva, ma forse non decisive come “il fiume di gente (tra cui il sindaco Matteo Burico) che ci ha incitato per tutta la giornata. In tanti hanno tifato per noi sia sul lungolago che in vetta, è stato bellissimo - prosegue Botticelli - Io avevo assistito al mondiale di ciclismo in Austria e mi è sembrato un ambiente simile, anche se con le dovute proporzioni, quando il ciclista viene praticamente portato in vetta dalla folla, tra bandiere e campanacci”.

I tre protagonisti, poi, nel corso della giornata sono stati accompagnati anche da altri due compagni: Walter Santeroni (73 anni) e “Andrea Angori, che non è partito subito con noi ma ha comunque fatto 6 mila metri di dislivello”. Ma com’è andata la giornata? “Abbiamo avuto varie crisi mistiche, le gambe si sono indurite più volte e sul lungolago c’era il nostro fisioterapista che con più di qualche massaggio ce le ha sciolte ripetutamente. Il Pozzino non è una salita pedalabile ed essendo corta, anche in discesa non c’è tempo per recuperare: si sale in due minuti e mezzo, si torna giù in trenta secondi. E poi, a complicare il tutto, è stato il gps ufficiale dell’Everesting, che ci rubava un paio di metri a salita. Per cui se avevamo pensato di chiudere questa esperienza con 252 saliscendi, siamo dovuti arrivare a 280”. Botticelli ha finito per primo alle 20.30, Mondovecchio lo ha seguito alle 22.30, Possieri ha dato l’ultimo colpo di pedale alle 23.30. Poi, sul lungolago è partita la festa. Di imprese così non se ne vedono tutti i giorni.

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