Attualità
Nel corso del suo discorso di ieri sullo Stato dell'Unione al Parlamento europeo riunito a Strasburgo, Ursula von der Leyen ha dedicato un passaggio significativo al tema della libertà dell’informazione, con particolare attenzione alla stampa locale e indipendente.
Riconoscendo l’erosione del tessuto informativo, soprattutto nelle aree rurali, la presidente ha rilevato come in alcune comunità il giornale locale rischi di trasformarsi in “reminiscenza nostalgica”, con un conseguente proliferare di “zone senza notizie”, dove la disinformazione trova terreno fertile. “In alcune comunità europee - sono le sue testuali parole - i media tradizionali stanno faticando. In molte aree rurali, il giornale locale è ormai un ricordo nostalgico. Questo ha creato molte zone senza notizie, dove la disinformazione prospera. E questo è estremamente pericoloso per la nostra democrazia”.
Poi ha sottolineato che solo cittadini ben informati - in grado di fidarsi di quanto leggono - possono garantire una democrazia robusta, capace di vigilare sul potere. Ha definito infatti il progressivo smantellamento dei media indipendenti come “il primo passo nel manuale dell’autocrate”.
Per contrastare questa deriva, von der Leyen ha quindi delineato un pacchetto di misure concrete: un Programma di resilienza per i media, destinato a sostenere il giornalismo indipendente e promuovere un’educazione all’informazione capillare; la creazione di un Centro Europeo per la Resilienza Democratica, che metta in rete risorse e competenze provenienti da Stati membri e paesi vicini per monitorare e contrastare la disinformazione; un significativo incremento di fondi nel prossimo bilancio europeo destinati ai media, con incentivi anche per l’accesso a investimenti privati da parte di media locali.
Questo annuncio, inserito nel discorso di apertura del dibattito parlamentare sullo Stato dell’Unione, affronta uno dei nodi cruciali del presente: il rischio che la mancanza di informazione libera e autonoma nei territori marginali tradisca i principi democratici su cui si fonda l’Ue. Intanto alle parole della von der Leyen arriva il plauso di Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg.
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