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WhatsApp e la "Privacy Avanzata". A cosa serve e perché ha allarmato tutti, ecco come proteggersi davvero

Negli ultimi giorni, un messaggio virale sta rimbalzando nelle chat di WhatsApp, spingendo gli utenti ad attivare una funzione chiamata "Privacy Avanzata" per proteggere i propri dati dall'intelligenza artificiale Ma è davvero necessario correre ai ripari?

Claudia Boccucci

21 Agosto 2025, 16:35

WhatsApp e la "Privacy Avanzata". A cosa serve e perché ha allarmato tutti, ecco come proteggersi davvero

Il messaggio è circolato tra le chat a mo' di catena di Sant'Antonio: "Da oggi l'AI è disponibile su WhatsApp e ha accesso a tutte le chat. Tutti i partecipanti a una chat di gruppo possono/devono attivare l'opzione 'Privacy migliorata'. In caso contrario, l'intelligenza artificiale può aprire i messaggi di gruppo, vedere i numeri di telefono e persino recuperare informazioni personali dal telefono, anche nelle chat private". Il messaggio include poi alcune istruzioni dettagliate per attivare questa funzione, spesso accompagnate da un link al blog ufficiale di WhatsApp per sembrare più credibile. Tuttavia, si tratta di una notizia fuorviante che ha creato panico tra gli utenti.

La verità sulla "Privacy Avanzata"

Contrariamente a quanto suggerito dalla catena, la funzione chiamata correttamente "Privacy Avanzata" (e non "Privacy migliorata") non ha nulla a che fare con Meta AI. Secondo quanto riportato dal blog ufficiale di WhatsApp, questa opzione permette agli amministratori dei gruppi di impedire che i contenuti – come messaggi, foto, video o documenti – vengano scaricati o condivisi al di fuori del gruppo. È una misura di sicurezza pensata per proteggere informazioni sensibili, come discussioni di lavoro o materiali personali, evitando che vengano salvati sui dispositivi o inoltrati altrove. Non c'è, però, alcun collegamento con l'intelligenza artificiale.

Meta AI può spiare le tue chat?

Assolutamente no. WhatsApp utilizza la "crittografia end-to-end" per tutte le conversazioni, sia private che di gruppo. Questo significa che i messaggi sono leggibili solo dal mittente e dal destinatario, e nessuno – nemmeno WhatsApp o Meta AI – può accedervi. La crittografia trasforma i messaggi in dati illeggibili durante il trasferimento, decifrabili solo sul dispositivo del destinatario. Meta AI, invece, può elaborare solo contenuti pubblici condivisi su piattaforme come Facebook e Instagram (post, storie, like, commenti), a meno che l'utente non abbia bloccato l'uso dei propri dati tramite il modulo di opposizione.

I "Riepiloghi dei messaggi", un falso allarme

Un altro elemento che ha alimentato i timori è la funzione di Meta AI chiamata "Riepiloghi dei messaggi", al momento attiva solo per utenti anglofoni ma potenzialmente in arrivo in Italia entro fine 2025. Questa opzione genera riassunti automatici di lunghe conversazioni di gruppo, ma non comporta la lettura dei messaggi da parte di Meta AI. Grazie a una tecnologia chiamata "Elaborazione Privata", i riepiloghi vengono creati senza che i contenuti delle chat vengano effettivamente visionati o archiviati.

Perché tanto allarme?

La catena virale ha fatto leva sulla crescente preoccupazione per la privacy digitale e sulla diffidenza verso l'intelligenza artificiale. La confusione su cosa Meta AI possa fare, unita a precedenti controversie sull'uso dei dati da parte di Meta, ha reso gli utenti più vulnerabili a messaggi allarmistici. Anche se non sembra esserci un guadagno economico dietro a questa diffusione, il risultato è un clima di sfiducia e disorientamento, amplificato dalla condivisione incontrollata del messaggio.

Come proteggersi?

Per tutelare la propria privacy su WhatsApp, non è necessario inseguire catene di messaggi. La "crittografia end-to-end" è attiva di default, e funzioni come la "Privacy Avanzata" possono essere utili per limitare la diffusione di contenuti sensibili nei gruppi. Per quanto riguarda Meta AI, gli utenti possono gestire l'uso dei propri dati pubblici su Facebook e Instagram tramite le impostazioni di privacy o compilando il modulo di opposizione.

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