L'esperimento del Corriere
Al duecentesimo numero bloccato e spostato nella lista nera del cellulare ci è presa una insopprimibile voglia di sfidare questi rompiscatole in servizio permanente effettivo. Dunque, il gioco è stato questo: per un mese proviamo a rispondere a tutti, nei limiti del possibile (non quando gioca Sinner, sta per saltare Jimbo o la nostra squadra che indossa maglie a strisce verticali è da un quarto d’ora dentro l’area avversaria) e vediamo che succede. È successo di tutto. Molte voci registrate che abbiamo accuratamente evitato di ascoltare fino in fondo, alcune telefoniste che non capivano bene nemmeno loro di cosa stessero parlando (leggevano e pure male), altre pure un filo arroganti, ma opportunamente sedate con una innocua, fintissima minaccia (“sono un giornalista, la sto registrando”). Le telefonate di televendite, per essere precisi, sono arrivate da numeri privati e da Macomer, Firenze, Roma, Terni, Formia, Torino, Milano, Bergamo, Palermo, Caserta, Catania, Potenza, Sassari, Bari, oltre che da improbabili destinazioni straniere (tipo Istanbul e Belgrado) alle quali, onestamente, non abbiamo risposto.
Il titolo di “cazzari” da oscar va a tutti coloro che hanno invariabilmente iniziato la telefonata (o la registrazione) con “gentile cliente Tim”. Essendo stati con questo gestore fino a due anni fa, le prime volte mettevamo giù. Avranno sbagliato. Poi abbiamo sentito l’intera telefonata/registrazione, che diceva più o meno così: “il suo contratto scontato è in scadenza e passerà a tariffa intera, se vuol disdire lo può fare subito senza spese”. Incredibile.
Così, per curiosità, abbiamo chiamato il 187 e dopo varie peripezie (perché loro chiamano come e quando vogliono, ma noi, prima di poter parlare con una persona fisica dobbiamo avere la pazienza di Giobbe) ci hanno spiegato con estrema nonchalance che “non siamo noi, sono call center che provano a farvi abboccare. Se disdici, ti propongono subito offerte di altri gestori per i quali lavorano come broker. Ma non possiamo farci nulla”.
Figurarsi se si pestavano i piedi tra loro. Allora abbiamo contattato un operatore di lungo corso che s’è messo quasi a ridere: “noi non abbiamo la più pallida idea di chi abbiamo al telefono. Il computer ci passa i numeri in automatico e stacca al terzo squillo a vuoto o se dall’altra parte rispondono ma non parla nessuno. Una raffica senza soluzione di continuità”.
Stavamo aspettando una telefonata di conferma dal Cup per una visita programmata e visto che la gentile signora, con accento un filo straniero, si è presentata come “servizio sanitario regionale” la tentazione di andare avanti con la telefonata è stata grande. Più curiosità che necessità, ovviamente, perché il Cup di solito manda un sms prima di telefonare. E’ andata così.
Può rispondere ad alcune domande?
Certo.
Acquista medicine da una farmacia di fiducia?
Sì.
Può dirci quale?
No, a cosa le serve?
Passiamo oltre: usa farmaci di marca o generici?
Generici
Perché?
Perché costano meno.
Effettua visite solo nelle strutture pubbliche o anche presso privati?
Dipende dalle liste d’attesa e dall’urgenza della visita.
(cambiando tono, molto più suadente…). Usa acqua del rubinetto o quella minerale?
Entrambe, anche con una caraffa filtrante.
Molto molto bene signor Claudio (usano sempre il nome, è più confidenziale), per ringraziarla della disponibilità la invitiamo con tutta la famiglia per il prossimo fine settimana, presso un albergo di Ferro del Cavallo, dove le sarà consegnato un regalo a lei riservato. Un depuratore da applicare direttamente al rubinetto di casa.
Superando la tentazione di mandare la gentile interlocutrice a quel paese, ce la siamo cavata con eleganza: “mi scusi ma nel fine settimana siamo fuori. E poi Ferro del Cavallo non so proprio dove sia”.
Giusto per fare un po’ di storia, tanti anni fa ci capitò una avventura del genere. Ci hanno invitato alla presentazione di una nuova enciclopedia e siccome avevamo figlie in età scolastica andammo a sentire. Avevano promesso, in ogni caso, di regalarci un telefono da tavolo, un bellissimo Swatch giallo trasparente che si accendeva tutto, lampeggiando, ad ogni squillo. E’ finita che l’enciclopedia non l’abbiamo acquistata, ma il telefono l’abbiamo riportato a casa, nonostante i manager con i calzoni a tubo, la cravatta nera, le scarpe lucide e la parlantina in italenglish avessero provato a non rispettare gli accordi. Nel caso qualcuno volesse riprovare sappia quello che rischia.
Consigliano tutti di dare il proprio numero di cellulare il meno possibile, ma avete presente il significato della parola “profilazione”? Sono i vostri dati sensibili, che purtroppo dovete fornire quando fate un contratto, acquistate un servizio o semplicemente sottoscrivete una tessera nel punto della Gdo dove fate spesa. Ma vi chiedono il cellulare (e la mail) anche se vi regalano qualcosa: per esempio gelati o yogurt come ci è capitato a giugno nel corso di una grande manifestazione sportiva. Ecco: magari in quel caso si può dare il cellulare sbagliato, ma sappiate che i vostri dati girano, si vendono e si comperano a pacchetti di decine di migliaia.
Ecco per quale motivo non appena avete sottoscritto qualcosa e fornito il vostro numero arrivano immediatamente telefonate dai call center. E quindi il colosso degli acquisti che ti porta tutto a casa in 24 ore poi ti tempesta di offerte per fare investimenti. Idem con una che, noblesse oblige, arriva (dicono) da “Marina e Piersilvio Berlusconi che ti propongono un guadagno sicuro…”.
Hanno chiamato anche e soprattutto per i contratti di luce e gas, società di dentisti, case editrici (libri in regalo per 6 mesi, poi tre volumi ogni trimestre, ma da pagare), la famosa ditta di elettrodomestici tedesca, col nome di un essere fantastico, “piccolo, agile, burlone, associato a movimento e aria”. E infine “complimenti lei ha vinto un weekend a Barcellona per due persone”, ma si trattava solo del costo della tratta aerea e per ottenere il prezioso ticket (?) bisognava acquistare un favoloso materasso a “soli 2000 euro”.
Morale della storia: iscrivetevi al Registro pubblico delle opposizioni, sia per il fisso che per cellulare e mail, operazione velocissima se avete dimestichezza con lo spid. Poi c’è sempre chi non osserva questa limitazione e andrebbe segnalato nell’apposita casella del sito succitato, ma non tutti lo fanno, preferendo bannare il numero. Oppure esistono i numeri esteri che non seguono le nostre norme.
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