Attualità
Da piazza Garibaldi un giro ad anello dell’Umbria lungo 609 km, con oltre 10 mila metri di dislivello, affrontato in sei giorni, pedalando e correndo anche a notte fonda e in un paio di occasioni anche pagaiando in canoa. A compiere l’impresa sportiva sono stati due amici, Marco De Paolo e Sergio Stocchi, entrambi nati e cresciuti a Spoleto, ma da anni residenti fuori regione, che hanno di fatto voluto riscoprire e omaggiare la loro terra d’origine, che non li ha delusi. L’avventura di De Paolo e Stocchi, entrambi 40enni, è stata subito sposata dall’Avis che li ha eletti loro “ambasciatori”, assicurandogli lungo tutto il percorso, la presenza dei propri volontari, che li hanno attesi in molte piazze. E altrettanto ha fatto l’Unpli regionale (l’Unione delle pro loco) che ha messo in moto la propria capillare rete di presidi territoriali per sostenerli in numerosi borghi del Cuore Verde.
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De Paolo, che vive da molti anni in Trentino Alto Adige, e Stocchi, che è un capitano dell’Esercito ora di stanza a Piacenza, hanno compiuto un giro ad anello, quindi con partenza e arrivo a Spoleto, che li ha portati a correre, pedalare e in alcuni casi anche pagaiare tra Vallo di Nera, Norcia, Castelluccio, Cascia, Piediluco, Cascata delle Marmore e Terni. E ancora Gole del Nera, Amelia, Orvieto, Città della Pieve, Perugia, Gubbio, Assisi, Spello, Montefalco, fino al rientro a Spoleto. “Un percorso estremo affrontato tra bicicletta, trail running e canoa, spesso fino a notte fonda, tanto che due tappe si sono concluse intorno all’una di notte”, hanno raccontato i due al termine dell’avventura, che si è svolta tra il 19 e il 24 luglio e che definiscono “una prova di resistenza fisica e mentale straordinaria, che ha unito sport, valorizzazione del territorio e impegno sociale”.
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E a sorprendere De Paolo e Stocchi è stata la risposta dei piccoli paesi e delle loro comunità, “perché mai ci saremmo aspettati l'attenzione che abbiamo avuto, nei posti in cui siamo transitati o in cui abbiamo dormito: ovunque - raccontano i due atleti - abbiamo avuto il sostegno di volontari di Avis e pro loco, in alcuni casi anche di sindaci e assessori, che si sono fatti trovare lungo la strada o nelle piazze per salutarci e incoraggiarci, compreso l’assessore comunale di Spoleto Federico Cesaretti che - dicono De Paolo e Stocchi - il giorno della partenza ha pure corso al nostro fianco per alcuni chilometri”. Al di là dell’impresa sportiva, dunque, i due spoletini considerano i sei giorni di sudore tra colline, montagne e fiumi dell’Umbria “un’avventura unica, che ha anche unito luoghi e persone, dando prova concreta di come lo sport possa diventare veicolo di valori, connessione e appartenenza”, concludono De Paolo e Stocchi.
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