Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

attualità

Allargamento Provincia di Terni, Roberto Segatori sociologo dell’Università degli studi di Perugia analizza il quadro alla luce della legge Delrio

Alessandro Antonini

13 Luglio 2025, 09:15

Allargamento Provincia di Terni, Roberto Segatori sociologo dell’Università degli studi di Perugia, analizza il quadro alla luce della legge Delrio

Il sociologo Roberto Segatori o dell’Università degli studi di Perugia

La grande Provincia di Terni-Spoleto? Fuori tempo massimo. Però l’idea di Bandecchi ha i suoi pro, nonostante il personaggio sopra le righe. Senonché la riforma Delrio, il disallineamento istituzionale che è nato intorno all’istituzione Regione propagandosi agli enti subordinati - fino ad arrivare alle spinte centrifughe, almeno 4 - che dilaniano il cuore verde, rendono il quadro complicato. Il tentativo messo in campo risulta impraticabile. È il pensiero - come al solito tanto analitico e complesso quanto rigoroso e stringente - del sociologo Roberto Segatori. Sul tema macroregione e riordino istituzionale anni fa aveva prodotto un interessante saggio zeppo di riferimenti storici. Antichi e contemporanei.

“Quella di Foligno-Spoleto è ormai una Provincia perduta. Dopo la riforma Delrio che ha reso le Province enti di secondo livello, con l’elezione indiretta, non ha più senso parlarne. La motivazione di Bandecchi - ancorché sia personaggio spesso intemperante, sopra le righe e probabilmente spinto da una volontà di ampliamento del proprio potere - sull’allargamento della Provincia di Terni è corretta. Ma il progetto di riassetto delle Province è difficilmente realizzabile. Per una serie di motivi”. Non ultima, la diffidenza dei sindaci. Le ragioni ostative sono tuttavia più d’una. A partire dallo “scarto fra quella che è la realtà dell’amministrazione regionale - spiega Segatori - e il fine per cui è stata pensata e creata. In origine la Regione nasce come ente legislativo. Non doveva arrivare a amministrare, come avviene attualmente, bensì puntare esclusivamente ad approvare leggi. C’è una dissonanza, dato che sono gli enti sub regionali enti che dovrebbero amministrare. Ma il principale ente sub regionale, la Provincia per l’appunto, è stato ridimensionato con l’elezione indiretta per effetto della legge delirio. Un ente del tutto depotenziato. Poi ci sono i Comuni. Lo stesso Bandecchi ha ragione quando dice che alcune deleghe amministrative vanno affidate alle Province, ai Comuni e agli enti intercomunali. C’è stato infatti un progressivo sfasamento rispetto alle funzioni assegnate. Dopo l’emergenza Covid inoltre si è aperto il discorso sull’opportunità dell’affidamento della sanità alle Regioni data l’evidente disparità trattamento fra territori. Il disallineamento di cui parlavo ha un impatto maggiore sulle città in transizione, come Perugia, che si sta per così dire ‘venezizando’: ormai è diventata più un palcoscenico per eventi, dove i residenti contano poco”.

Un cambiamento radicale su più fronti. “Per fare una metafora è come guidare un’auto ibrida dopo averlo fatto una vita con una euro 5”, ironizza Segatori. Proprio questa “difformità tra compiti originari e funzioni effettive realizzate” rende difficile cambiare le cose. Tanto più, come ricordato, che l’Umbria è storicamente dilaniata da spinte centripete: Perugia e il Trasimeno verso la Toscana, l’Altotevere verso la Toscana e l’Emilia, il Folignate-Spoletino verso le Marche e il Ternano in direzione Lazio, come ricorda Segatori nel suo saggio. L’effetto? “L’Umbria è oggi una regione tenuta in vita soltanto dai fondi strutturali e di coesione europei”, conclude amaro il sociologo Unipg. Senza, andrebbe incontro a una disgregazione inesorabile. Con buona pace di province e riordini territoriali.


Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie