Il Festival
Lucio Corsi
A Perugia oltre 5 mila persone hanno affollato il main stage dei Giardini del Frontone per le performance dei Baustelle e la notte in rosa di Gaia e Rose Villain. Dopo la serat adi ieri dedicata i giovani talenti, L'Umbria che Spacca entra nel fine settimana conclusivo.
Stasera, dopo Marcy, D-Verse & Upstairz, Siso, e la carismatica Beba con le sue rime affilate e il flow potente, il gran finale è affidato alla leggenda dell'hip hop italiano: Guè.
La serata conclusiva vedrà l’esibizione di Garpets 30k e Onisaiba, seguiti dai giovanissimi Les Votives con la loro carica ribelle e contemporanea. Il festival si chiuderà in bellezza con l'attesissimo concerto del cantautore toscano Lucio Corsi che è a ingresso gratuito fino a raggiungimento della capienza. “Inseguire le canzoni di città in città è senza dubbio la cosa che amo di più - ono le parole di Lucio Corsi per l’annuncio del concerto -, è la cosa che sogno da quando ero bambino. Salire sul palcoscenico vuol dire incontrare la musica, come dice Paolo Conte in Alle prese con una verde milonga. Inoltre, ogni palco è un trampolino verso un’altra realtà, lassù riesco davvero ad immaginare di essere qualcos’altro.
Sono in tour per tutta l’estate. Il tipo di approccio al live è molto rock’n’roll, tutto riarrangiato e sul palco con me ci sarà la mia solita formazione, la mia banda con cui suono dal liceo. Saremo in 7, con tante chitarre ma ci sarà anche l’organo, la batteria e i cori. Io mi alternerò fra chitarra elettrica, acustica, pianoforte e armonica. Questa è la linea da seguire: avere un sacco di strumenti e stare in giro a suonare il più possibile, e spero di continuare così anche dopo settembre. Avrò anche le mie spie con me, che preferisco agli in-ear: l’esibizione live vive di aria, non di tapparsi ognuno nella propria bolla, dove non senti niente se non la musica in cuffia. Anche quando vado a un concerto voglio vedere e sentire qualcosa di diverso da un album che posso ascoltarmi a casa; i live che amo sono fatti in questo modo, con la musica che gira nell’aria, dove se le spie fischiano va bene lo stesso perché fa parte dello show, anzi ti inizi a inventare un momento sul palco per esorcizzarle, sono ferrato”.
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