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Nodo di Perugia, De Rebotti netto: "Opera da un miliardo, non ci sono i soldi". Respinta mozione Melasecche

Il consigliere della Lega si è visto bocciare l'atto in consiglio regionale. Citato il presidente della Provincia Presciutti, del Pd, che è favore dell'infrastruttura, ma la maggioranza è compatta

Alessandro Antonini

05 Giugno 2025, 22:56

Il Nodo di Perugia divide il Patto Avanti, Avs contro il presidente della Provincia Presciutti

Uno dei progetti del Nodo

Il consiglio regionale ha respinto (10 no dei gruppi di maggioranza - 6 sì dei gruppi di opposizione) la mozione di Enrico Melasecche (Lega) relativa a “Nodo di Perugia e impegno della giunta regionale a superare le divergenze politiche interne e proseguire nella realizzazione dell'opera”. Illustrando la mozione, Melasecche ha evidenziato che “il blocco o il rallentamento di opere infrastrutturali strategiche, avviate dalla precedente amministrazione regionale, rischia di compromettere lo sviluppo del territorio, con la perdita di risorse economiche importanti, tempi infiniti di realizzazione, minori servizi per i cittadini, minore sicurezza per automobilisti ed autotrasportatori e maggiore inquinamento di quei quartieri, una ridotta competitività del sistema produttivo umbro mentre i fondi che potremmo acquisire fondi vengono utilizzati dalle altre Regioni più dinamiche.

Il presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, ha recentemente definito il Nodo di Perugia come ‘un’opera strategica non solo per l’Umbria, ma per l’intera Italia di mezzo”, esprimendo pieno sostegno alla realizzazione dell’opera nella sua interezza, includendo i tratti Collestrada – Madonna del Piano, Madonna del Piano – Ospedale regionale e Ospedale regionale – Corciano.

In Consiglio regionale, la maggioranza di centrosinistra, nella seduta del 28 gennaio, ha bocciato la mozione presentata dal gruppo Lega Umbria che chiedeva la prosecuzione dell’attuale progetto, finalizzato a decongestionare il traffico in ingresso a Perugia dalla E45 e lungo il Raccordo, dopo dichiarazioni pubbliche della Presidente della Giunta che, nelle funzioni ricoperte precedentemente, aveva espresso in modo inequivocabile il proprio parere favorevole.

E nella seduta del 14 gennaio, la maggioranza di centrosinistra del Consiglio Comunale di Perugia ha respinto un ordine del giorno, presentato dai capigruppo dell’opposizione, che impegnava l’amministrazione a portare avanti la realizzazione del Nodo, in antitesi rispetto a quella a favore nella passata consiliatura.

Chiedo quindi alla Giunta regionale di rivedere con urgenza ed il necessario equilibrio la posizione recentemente adottata da codesta maggioranza in Consiglio comunale di Perugia ed in Consiglio regionale portando a conclusione l’iter avviato nella precedente legislatura dopo decenni di indecisioni. Superare le divisioni politiche che ne ostacolano l’attuazione, al fine di garantire al territorio un’infrastruttura strategica per la mobilità, lo sviluppo economico e la qualità della vita dei cittadini giungendo ad un documento che espliciti con chiarezza nei confronti del Governo centrale la volontà politica degli Enti territoriali, condizione fondamentale perché le precedenti istanze di finanziamento possano continuare ad essere prese in considerazione. Proseguire con determinazione nel percorso di realizzazione del Nodo di Perugia e delle altre grandi infrastrutture la cui carenza ha fin qui isolato l’Umbria e penalizzato in modo grave l’accesso al suo capoluogo di regione".

Francesco De Rebotti, assessore regionale ai Trasporti, ha sottolineato che “la procedura in questione non richiede alcun passaggio tecnico da parte della Regione. La fase successiva è infatti quella degli studi preliminari sul secondo stralcio. Stiamo quindi affrontando questo argomento solo da un punto di vista politico. L’Umbria ha bisogno di risorse per la viabilità e i trasporti, come è stato indicato al Governo a gennaio. Nella storia di questa opera, dal costo di circa 1 miliardo complessivo (500 per il solo Nodo), ad oggi ci sono risorse per 10 milioni, utilizzati per la progettazione del primo stralcio. Non ci sono dunque le risorse per realizzare questi interventi.”

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