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Il caso

Liste di attesa, in Umbria è scontro sui numeri. Tesei (Lega) attacca: "A maggio 85mila prestazioni sospese". La presidente Proietti: "Il piano di smaltimento va avanti bene"

Catia Turrioni

21 Maggio 2025, 08:42

Medici

In Umbria polemica sulle liste di attesa

“In Umbria le liste d’attesa hanno raggiunto una cifra record: oltre 85 mila prestazioni sanitarie sospese al mese di maggio”: a lanciare l’allarme è Donatella Tesei, consigliera regionale della Lega, che denuncia “il tracollo della sanità pubblica sotto la guida della presidente Stefania Proietti”. Un dato che, a suo dire, segna un netto peggioramento rispetto ai 77 mila casi di febbraio e ai 44 mila di settembre 2024, quando ancora governava il centrodestra.

“La situazione è drammaticamente peggiorata in pochi mesi – accusa Tesei – mentre la presidente Proietti parla di risultati straordinari, la realtà dice tutt’altro”. La questione è esplosa ieri, durante l’ultima seduta dell’Assemblea legislativa regionale, dove Tesei ha presentato un’interrogazione per ottenere chiarimenti sui numeri effettivi delle prestazioni sospese e sull’impatto della riduzione delle ore di lavoro straordinario nella sanità pubblica. La consigliera ha contestato la scelta di tagliare del 30% il monte ore destinato ai progetti incentivanti nel 2025, che, secondo quanto riferito, comporterebbe una riduzione effettiva del 60% nel secondo trimestre, aggravando la gestione dei turni e contribuendo all’allungamento delle liste.

Nel mirino anche la mancanza di trasparenza: “Alla richiesta di numeri chiari – spiega Tesei – la presidente ha risposto con percentuali e dati vaghi, evitando di fornire un quadro completo. Non si governa con la propaganda, ma con la verità”. La replica della presidente Stefania Proietti non si è fatta attendere. “La Regione – ha chiarito – non ha disposto tagli al monte ore dello straordinario. Anzi, per il 2025 è stato registrato un incremento delle risorse del 33% rispetto all’anno precedente, passando da 2,98 a 4,48 milioni di euro. E’ però vero che, a differenza del 2024, il Governo non ha previsto nuove risorse dedicate all’abbattimento delle liste d’attesa, impedendo l’utilizzo dello 0,4% del fondo sanitario (circa 7,5 milioni) per prestazioni aggiuntive e acquisti da privati”. Proietti ha poi presentato i dati sul recupero delle prestazioni sospese: dal 2023 al 30 aprile 2025 sarebbero state recuperate quasi integralmente quelle ambulatoriali non erogate nel biennio 2023-2024 (oltre il 78%), ma restano ancora oltre 14 mila da smaltire. Più critica la situazione per la chirurgia: circa 11.500 ricoveri e quasi 7.000 interventi ambulatoriali sono ancora in attesa. Sul 2025, invece, delle oltre 45 mila prestazioni inserite nel piano operativo, ne sarebbe stato recuperato il 47,36%.

Tesei, però, non si accontenta: “Serve chiarezza, servono numeri, non percentuali. I cittadini hanno diritto di sapere quanti esami, visite e interventi sono ancora in sospeso. Non si può parlare di risultati positivi con questi dati alla mano”.
Nel confronto tra maggioranza e opposizione, il nodo resta sempre lo stesso: la sostenibilità del sistema sanitario pubblico. A pesare, oltre alle liste d’attesa, è anche la cronica carenza di personale, con concorsi ancora in corso per discipline chiave come gastroenterologia e medicina d’urgenza. Intanto, nessuna nuova apertura al privato accreditato: per la Regione, il ricorso resta limitato e subordinato ai tetti di spesa già previsti. Ma per l’opposizione è chiaro: “La gestione attuale ha fallito. E i cittadini umbri ne stanno pagando le conseguenze”.

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