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Tariffa rifiuti, stangata fino al +9%, Confesercenti: "Aumento indiscriminato colpo mortale per l'economia"

La spesa media annuale per una famiglia umbra era di 352 euro, prima dei rincari, comunque superiore alla media nazionale di 320 euro. Si crescerà ancora

Alessandro Antonini

12 Maggio 2025, 14:30

Raccolta dei rifiuti porta a porta

Raccolta dei rifiuti porta a porta

Confesercenti Umbria esprime "forte preoccupazione" per l’ennesimo aumento della Tari (tassa sui rifiuti) deliberato da numerosi comuni umbri. Un rincaro che arriva in un momento "particolarmente delicato per il tessuto economico regionale, già messo a dura prova da inflazione, caro energia e stagnazione dei consumi". Per non parlare della manovra fiscale, Irpef e Irap, della Regione.

“È grave – dichiara Confesercenti Umbria – che le amministrazioni locali, di qualsiasi colore politico (basta vedere il voto in sede Auri) continuino a scaricare sulle spalle di imprese e cittadini inefficienze nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Le imprese umbre, in particolare le piccole attività del commercio, del turismo e dei servizi, non possono più sostenere ulteriori aggravi di costi fissi. A fronte di tariffe sempre più elevate, non si registrano miglioramenti concreti né nella qualità né nell’efficienza del servizio.”

Gli aumenti 2025 si inseriscono peraltro in un trend che dura ormai da anni: la Teri è aumentata più volte anche nei periodi recenti e oggi stiamo assistendo ad aumenti percentuali esponenziali, completamente scollegati dalla reale capacità contributiva dei cittadini e dalla sostenibilità economica delle impresse, ben evidenziato dai dati 2023 e 2024

2023: La spesa media annuale per una famiglia umbra era di 352 euro, superiore alla media nazionale di 320 euro.

2024: Secondo le stime dell'Autorità Umbra per i Rifiuti e l’Idrico (Auri), la Tari ha subito un aumento compreso tra il 5% e il 9% rispetto all'anno precedente.

2025 ulteriori aumenti in gran parte dei comuni. Quando si fermerà questo andamento?

Confesercenti Umbria ritiene indispensabile due cose: l’apertura di un tavolo di confronto regionale con Anci Umbria e le principali società di gestione del ciclo dei rifiuti. L’obiettivo è una revisione strutturale della Tari che la renda più equa e sostenibile, soprattutto per le attività economiche più esposte ed  una riforma profonda della governance di queste aziende, che operano con una logica puramente aziendalista, lontana dagli interessi dei territori e delle comunità. Serve un modello più trasparente, partecipativo, in cui i cittadini e le imprese non siano solo utenti passivi ma parte attiva nella definizione delle politiche ambientali.

“Serve una riforma seria del sistema – conclude il presidente dell’associazione, Giuliano Granocchia – che premi le realtà virtuose e non penalizzi chi già fatica a restare aperto. In caso contrario, gli aumenti indiscriminati rischiano di diventare l’ennesimo colpo mortale per il tessuto economico e sociale dei nostri territori.”

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