Verifiche
Proseguono i controlli della polizia di Stato sulle strutture ricettive. Sotto osservazione come in tutta Italia il fenomeno delle “locazioni brevi” con stretta sulla sicurezza relativa all’eventuale presenza di persone pericolose. Criticità, spiegano dalla polizia, sarebbero connesse alla sempre più diffusa procedura di “identificazione da remoto” degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine, con la possibilità di accesso negli alloggi mediante codice di apertura automatizzata, ovvero tramite installazione di key boxes (cassette a combinazione dove lasciare le chiavi) all’ingresso.
In tal senso dalla polizia rammentano l’obbligo, per i gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia, di verificare l’identità degli ospiti accertando che ci sia corrispondenza tra soggetti alloggiati e documenti forniti, comunicandola alla Questura territorialmente competente. Nell’ambito di controlli, il personale del commissariato di Assisi ha riscontrato varie irregolarità in una struttura ricettiva, denunciandone il titolare, per aver omesso la compiuta identificazione dei soggetti registrati.
E’ emerso che una coppia avrebbe soggiornato nella struttura a fine febbraio scorso ricevendo le istruzioni per accedervi dal titolare esclusivamente attraverso un’applicazione di messaggistica istantanea. La coppia avrebbe inoltre inviato, sempre attraverso l’app di messaggistica, le foto dei propri documenti senza il previsto riscontro delle identità. La polizia di Stato e la polizia locale di Assisi, con l’Ufficio del Turismo e di personale dell’Usl, hanno effettuato un sopralluogo ognuno per le verifiche di specifica competenza. E’ stata inoltre contestata l’omessa esposizione del Codice identificativo nazionale della struttura, della Scia e del superamento della capacità ricettiva della struttura.
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