IL FATTO
La basilica di San Benedetto
A quasi un decennio dal devastante sisma del 2016, l’Umbria continua il suo percorso di rinascita, con particolare attenzione alla ricostruzione degli edifici di culto, simboli di fede, identità e patrimonio culturale. Il Fondo Sisma 2016, attuato dal programma NextAppennino, mira a integrare la ricostruzione fisica con lo sviluppo economico e sociale delle aree colpite, il tutto gestito da una cabina di coordinamento che vede in prima fila il commissario straordinario per la ricostruzione e riparazione post sisma 2016 Guido Castelli.
Dal 2020 - con le ordinanze commissariali 105/2020, 128/2022 e 132/2022 - è stato lanciato un ambizioso piano di ricostruzione che prevede un investimento di 144,16 milioni di euro per edifici di culto della regione Umbria rispetto a un totale di 735,63 milioni di euro programmato per tutti gli edifici di culto delle quattro regioni colpite dal terremoto (oltre all’Umbria anche Marche, Lazio e Abruzzo).
Complessivamente in Umbria su un totale di 1.218 sottoposti a intervento post sisma 2016, quelli previsti in Umbria sono 186. Per 73 di questi (approvati e concessi, compresi quelli di messa in sicurezza) l’importo dedicato è pari a 70,9 milioni, di cui 40,3 milioni già trasferiti.
Tra i luoghi - alcuni davvero iconici - ci sono emblemi dell’Umbria e d’Italia.
ASSISI
Qui l’orizzonte dell’intervento ha una visione più ampia anche in vista dell’anniversario degli ottocento anni dalla morte di San Francesco.
Sono state infatti stanziate le risorse per il restauro delle mura esterne del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi. Una tappa essenziale per ridare ulteriore vita e lustro a uno dei luoghi simbolo della spiritualità universale (finanziamento da 1,5 milioni di euro).
Alla fine del 2024 e dopo undici mesi di lavori di restauro e interventi strutturali, il Santuario del Sacro Tugurio di Rivotorto è stato riaperto al culto. È stato infatti concluso il primo lotto dei lavori (spazi interni) ed è in fase di avvio il secondo lotto relativo alle parti esterne.
A marzo 2025 è poi tornato a splendere lo “scrigno” che racchiude la Porziuncola, la cupola della Basilica di Santa Maria degli Angeli. I lavori di ripristino statico sono stati effettuati con celerità ed efficacia e sono stati svolti con ponteggi “in sospensione” fino a 65 metri da terra. I lavori nella basilica non sono stati completamente conclusi e nel mese di aprile la Cabina sisma ha approvato l’Ordinanza con cui vengono aumentati i contributi per la Basilica di Santa Maria degli Angeli nei cui confronti viene aumentato l’importo di 1,17 milioni di euro (per un nuovo totale di 8,7 milioni). “L’intervento più esteso e pervasivo, dopo quello che si era reso necessario in seguito al terremoto del 1832” ha sottolineato il commissario Castelli, orgoglioso di aver sostituito in piena sicurezza una delle mete insostituibili nell’agenda e nei percorsi dei fedeli e dei turisti di tutto il mondo nell’anno giubilare.
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