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Protesi al seno, Umbria tra le quattro regioni al top per le misure extra: allarme dei chirurghi

Insieme a Puglia, Sardegna e Campania è tra le realtà in cui si registra un picco fino al 5,2% degli interventi con impianti di oltre i 550 ml, che corrispondono a quasi 3 taglie in più. Protocollo scientifico contro le "esagerazioni"

Alessandro Antonini

14 Aprile 2025, 20:20

Protesi al seno, Umbria tra le quattro regioni al top per le misure extra: c'è l'allarme dei chirurghi

Intervento chirurgico di ricostruzione

Non solo pensioni e stipendi più bassi della media, non solo mobilità sanitaria da maglia nera. L’Umbria agguanta un altro primato - più o meno edificante, dipende dai punti di vista - quello delle protesi mammarie extra. Insieme a Puglia, Sardegna e Campania è tra le quattro regioni italiane in cui si registra un picco fino al 5,2% degli interventi con impianti di oltre i 550 ml, che corrispondono a quasi 3 taglie in più del proprio seno, rispetto a una media italiana che va dai 250 ai 400 ml, pari a un aumento di 1-2 misure.

Ce lo dice l’Adnkronos, che riporta l’allarme dei chirurghi estetici preoccupati per l’escalation di interventi al seno con volumi esagerati, denunciando un’estetica antiestetica che sottende a un business miliardario, alimentato soprattutto dall’ossessione dell’immagine che anima i social media.

I numeri fanno impressione. Il mercato globale delle protesi mammarie ha raggiunto 2,78 miliardi di dollari nel 2024, con 890 milioni negli Stati Uniti e 1,89 miliardi nel resto del mondo. Si prevede che questa cifra raddoppierà entro il 2034, spinta sia da interventi ricostruttivi sia estetici. In Italia negli ultimi 20 mesi sono state impiantate 75.312 protesi mammarie per oltre 44 mila pazienti. Secondo i professionisti i canoni del bello armonico sono andati persi nella corsa alla maggiorazione senza limiti fomentata anche dai milioni di video di TikTok, i reel su Instagram o le storie di Facebook che ci bombardano quotidianamente i cellulari.

Tanto che un gruppo di affermati chirurghi plastici internazionali ha deciso di pubblicare un documento comune, un “consensus” sulla “Bellezza naturale del seno”. La presentazione venerdì scorso a Palazzo Turati a Milano. Lì sono venuti fuori anche i dati del cuore verde.

Il documento - promosso con il contributo non condizionante di Polytech - propone “un protocollo scientifico per risultati naturali, personalizzati sull'anatomia di ogni donna e sul suo benessere a lungo termine” fa sapere l’agenzia. Nella ricerca spasmodica dell’artificiale che ti cambia la vita, nell’epoca del predominio della tecnica, l’AI è solo l’ultima arrivata. Per decenni l’artefatto per eccellenza è stato il corpo, modificato da chirurgia plastica e botox.

Sul perché la tendenza alla procacità siliconica abbia attecchito con numeri sopra la media nella regione ex Stato pontificio, terra contadina e provincia anonima, è materia per sociologi.

Sappiamo solo, dalle ultime cronache fiscali, che esiste un payback (spesa oltre i limiti che le aziende dovrebbero rifondere) per i dispositivi medici, protesi comprese, da 48 milioni. Soldi ancora contesi causa ricorsi. Da qui un’altra maggiorazione, questa per niente piacevole: quella dell’Irpef. Così, per sdrammatizzare.

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