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Lo stadio Renato Curi di Perugia diventa un monumento: dal 2026 tuti i lavori dovranno essere autorizzati dalla Soprintendenza

L'assessore Vossi: "Se non fosse intervenuto il Comune, il calcio in questa città avrebbe chiuso"

22 Marzo 2025, 11:29

Lo stadio Renato Curi di Perugia diventa un monumento: dal 2026 tuti i lavori dovranno essere autorizzati dalla Soprintendenza

Il convegno alla SLEE dove si è parlato dello stadio Curi di Perugia

Blindato. Lo stadio Renato Curi di Perugia verrà ristrutturato, riportato a nuova vita con i lavori previsti a partire da giugno, ma dal 1 gennaio 2026 non si potrà più toccare nella sua struttura originaria, il “meccano” in acciaio (Ghini) e cemento (Temperini) assemblato in 90 giorni, che compirà mezzo secolo il prossimo 5 ottobre, con il corredo di quasi 900 partite disputate al suo interno. Che succederà l’anno prossimo? Lo ha spiegato l’ingegnere Paolo Felici, dirigente comunale che ha affiancato l’assessore Vossi nel dibattito alla SLEE (Scuola di lingue estere dell’Esercito): “Il Curi, per i cittadini ed i tifosi, è già un monumento di fatto, lo diventerà ufficialmente dal 2026. Ciò significa che per qualsiasi lavoro, qualsiasi variazione bisognerà ottenere l’autorizzazione della Sovrintendenza”. E i progetti futuristi e futuribili? Gli alberghi, i negozi, le palestre? Tutto cancellato? Alla domanda se i lavori già decisi e la “qualifica” a monumento potrebbe condizionare un eventuale interesse di terzi, magari orientati ad acquistare la società per avere un ritorno economico, anche mettendo a profitto lo stadio, l’assessore Vossi è stato abbastanza esplicito: “Noi teniamo i contatti con l’attuale proprietà, non possiamo lavorare su ipotesi future. Di certo confermo la volontà mia e naturalmente della sindaca Ferdinandi, affinché l’area di Pian di Massiano e dunque anche lo stadio, restino con la destinazione per i quali sono stati creati mezzo secolo fa. I lavori imminenti si sono resi necessari perché lo stadio è in deroga da anni, tra settori chiusi ed altri con capienza ridotta. Se non fosse intervenuta l’amministrazione, prima quella che ci ha preceduto e ora noi, il calcio a Perugia avrebbe rischiato di finire. Noi ridaremo alla squadra di calcio e alla città uno stadio a norma e questo non può essere un ostacolo verso il futuro, semmai un punto di partenza, per completarlo ed apportare migliorie, naturalmente impegnando risorse private. Ma una cosa è sicura: chi vorrà lavorare sul Curi, anche in partnership col pubblico, dovrà necessariamente avere la gestione del club, come è successo finora in tutti gli stadi rifatti o rimessi a nuovo. Del resto non conosco nessun comune italiano che ha speso quasi 7 milioni di euro, come faremo noi, per ristrutturare lo stadio della città. Il mio assessorato ha decine di impianti sportivi da seguire e sui quali mettere risorse. Non solo per gli sport di punta, ma, per esempio, anche per le bocce, dove siamo campioni italiani”.

Manto sintetico per Uj e concerti
A proposito di ritorni economici di chi investirà sullo stadio, Vossi ha voluto ulteriormente chiarire: “Si possono creare molte opportunità. Sfruttare gli spazi per creare degli skybox, utilizzare le aree sotto i gradoni, costruire le torri ai quattro angoli, che potrebbero diventare molto appetibili, e poi stiamo lavorando sulla destinazione del Curi per concerti e spettacoli di varia natura, compresa, naturalmente, Umbria Jazz. Per fare questo bisogna necessariamente rifare il terreno di gioco, che è ancora quello di Perugia-Milan di 50 anni fa per poter sopportare l’impatto di strutture che andrebbero ad essere installate per i vari eventi. Proprio per perseguire questo obiettivo siamo stati, con i tecnici dell’assessorato, a vedere i campi in semi-sintetico del centro federale di Coverciano che potrebbero rappresentare il nostro modello di riferimento, dotati, per essere a norma, anche di un impianto di riscaldamento sotterraneo. Il costo si avvicina al milione di euro, ma per questo speriamo di trovare una sponda finanziaria nella Regione Umbria”.

Termine lavori entro il 2026
L’ingegnere Felici, infine, ha dettato il crono programma dei lavori: “Inizieremo dalla sostituzione dei gradoni della gradinata, prima con la produzione dei gradoni stessi, poi, man mano, con la sostituzione. Contestualmente si procederà a costruire la tettoia per la Curva Nord. Una volta di nuovo agibile, la gradinata servirà per gli spettatori della Nord che lì verranno trasferiti per dare modo all’impresa di installare la copertura. In questa fase cercheremo anche di mettere mano alla Curva Sud, in modo tale da poter finire tutto entro il 2026 e riconsegnare al Perugia Calcio un complesso perfettamente a norma. In questo pacchetto sono compresi anche tutti i servizi igienici, ormai in stato fatiscente. Il finanziamento a disposizione è di 6.900.000 euro. Secondo calcoli abbastanza attendibili l’intera copertura ed altre migliorie interne, potrebbero costare altri 13 milioni, naturalmente a carico della società di calcio. In tutto una 20 di milioni per avere uno stadio moderno ed efficiente”.

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